Lutto nel mondo del calcio per la morte di Pietro Anastasi e la scoperta di una terribile malattia come la Sla. L’ex attaccante ha chiesto la sedazione assistita
Il racconto del figlio di Pietro Anastasi, morto di Sla all’età di 71 anni.
La morte di Pietro Anastasi
L’ex calciatore e centravanti Pietro Anastasi è morto all’età di 71 anni lo scorso venerdì 17 gennaio.
Dopo gli esordi nella Massiminiana e nel Varese, Anastasi debuttò a Torino con la Juventus, diventando il capitano dei bianconeri negli anni dal 1974 al 1976.
Venerdì la tragica morte, dopo una lunaga malattia, all’ospedale di Circolo di Varese.
Il racconto della malattia
È il figlio Gianluca a raccontare della malattia del padre. Come riporta anche Il Messaggero, Pietro Anastasi era malato di Sla. Tre anni fa la terribile diagnosi.
Tutto era iniziato con un dolore al braccio e alla gamba. Tumore all’intestino fu la diagnosi iniziale, anche se era presente pure un problema neurologico alle gambe.
Pietro Anastasi si operò e pareva che il tumore fosse stato sconfitto. Poi ulteriori accertamenti svelarono il vero problema: l’ex attaccante era malato di Sla.
All’inizio i familiari decisero di non dire la verità ad Anastasi, ma secondo Gianluca, suo papà aveva già capito tutto. È iniziato così un lungo calvario, movimenti sempre più pesanti e difficoltà a compiere i piccoli gesti quotidiani che fino ad allora lo avevano accompagnato.
Il figlio Gianluca racconta di mesi devastanti, soprattutto gli ultimi, prima della tragica scomparsa. Anastasi non riusciva più neanche a respirare autonomamente.
Quando i medici gli hanno consigliato la tracheotomia, Pietro Anastasi ha scelto di dire basta e di arrendersi al suo terribile destino, rifiutando l’accanimento terapeutico.
Lo scorso mercoledì è entrato all’Hospice, dove sono in cura i malati terminali, ed ha scelto la sedazione assistita. Ancora cosciente, ha salutato la sua famiglia ed è stato sedato. In poco più di mezz’ora si è addormentato e il giorno seguente è morto.