Oggi 20 gennaio è il Blue Monday, considerato il giorno più triste dell’anno. Ma qual è la verità e perché viene considerato in altro modo?
Il 20 gennaio è il Blue Monday, il giorno più triste e depresso dell’anno. Ma la verità qual è?
Come nasce il giorno più triste dell’anno
Forse è vero, perché il mese di gennaio non è propriamente felice: ci si sente giù di morale dopo un periodo di festeggiamenti, le temperature sono rigide, il cielo è grigio e ci si ritrova senza soldi avendo meno disponibilità dopo un dicembre di festa.
Come ogni anno, il terzo lunedì del mese di gennaio viene considerato il più triste in assoluto. In effetti tutto nasce nel 2005, quanto lo psicologo Cliff Arnal – Centre for Lifelong Learning – ha elaborato una equazione matematica ad hoc: questa sosterrebbe la sua teoria portata avanti da tutti sino ad oggi.
È giusto evidenziare che nonostante tutti gli studi scientifiici che siano stati svolti attorno a questa teoria, nessuno mai ha confermato quanto definito da Arnal. Per essere più precisi, non c’è correlazione tra variazione stagionale e depressione.
Secondo qualche ricerca il picco depressivo può essere registrato durante la primavera e l’estate – in altre circostanze in autunno e qualcosa in inverno a seconda della persona.
La verità sul Blue Monday
Uno studio è stato pubblicato sul Jounal of Affective Disorders nel dicembre del 2013. Lo stesso ha evidenziato che non ci sia alcuna variazione stagionale in merito alla depressione sulla popolazione mondiale.
E allora perchè? Come si evince anche da Vanity Fair, questa teoria sembra sia stata confezionata a scopi commerciali e pubblicitari per il canale televisivo della Gran Bretagna Sky Uk che si occupa di viaggi. La teoria dello psicologo Arnal è stata quindi utilizzata per proporre dei viaggi antidepressivi per il mese di gennaio.
L’Università di Cardiff, infatti, ha preso ben le distanze dallo psicologo e dalla sua teoria sul giorno più triste dell’anno.
Lo psicologo Dean Burnett ha spieato al The Guardian:
“È estremamente improbabile che vi sia un insieme di fattori esterni che causano depressione all’intera popolazione nello stesso periodo e ogni anno”