Ex Ilva di Taranto, la parola ai commissari che si schierano contro il capitalismo d’assalto promosso, secondo loro, dalla ArcelorMittal.
Per i commissari, l’ArcelorMittal con la sua strategia avrebbe apportato dei danni irreparabili all’ex Ilva.
Sull’ex Ilva si pronunciano i commissari “Su scudo conclamata falsità”
A Milano si è tenuto il contenzioso civile sull’ex Ilva. A tal proposito i legali dei commissari hanno affermato che la revoca alla chiusura per l’altoforno 2, previsto dal tribunale qualche settimana fa, implicherebbe il venir meno dei presupposti per il disimpegno della multinazionale ArcelorMittal.
I legali dei commissari hanno presentato oggi una memoria in cui sono espressi diversi punti. Come si legge su Repubblica dal documento si evince che:
“la mancata estensione temporale dello scudo penale renderebbe impossibile attuare il piano ambientale senza incorrere in responsabilità (anche penali) conseguenti a problemi ambientali ereditati dalla precedente gestionè non è pertanto una semplice mistificazione ma piuttosto una conclamata falsità”.
Le parole dei commissari sono particolarmente dure, imputando ArcelorMittal di aver utilizzato un capitalismo d’assalto.
ArcelorMittal sotto accusa
La ArcelorMittal, dal canto suo, sostiene di star eseguendo alla lettera il contratto di locazione degli edifici dell’azienda tarantina ma, secondo i commissari è una tesi falsa. Infatti, i legali hanno evidenziato oggi che la multinazionale non ha seguito il contratto non essendo in grado di gestire in modo efficace tutti i rami dell’ex Ilva.
Le motivazioni principali delle accusa risiedono soprattutto nel fatto che la ArcelorMittal vorrebbe imporre un taglio dei dipendenti di 5.000 unità, da 10.700 dipendenti a soltanto 5.700. Se il gruppo dovesse disimpegnarsi le conseguenze economiche sull’economia del paese potrebbero essere disastrose.