Secondo una ricerca ING, meglio una crescita lenta perché difende l’ambiente. L’Italia è ai primi posti per riciclo e riutilizzo dei rifiuti.
Secondo l’ultima ING International Survey, la crescita lenta è la miglior scelta per rimanere sostenibili. È più importante tutelare l’ambiente che crescere esclusivamente dal punto di vista economico. Gli italiani sono in piena linea con i principi espressi dall’economia circolare.
L’Italia pilastro dell’economia circolare
Il nostro paese non si è mai dato al consumismo sfrenato. Contro la crisi climatica ci basiamo sulla manifattura, economia circolare e agricoltura sostenibile. Nella ricerca ING International Survey, il cambiamento climatico e la diffusione dei rifiuti in plastica preoccupano il il 39% e il 35% degli italiani. Per gli stessi temi si preoccupano
“il 42% e il 37% degli spagnoli, il 31% e il 29% dei francesi, il 34% e il 39% dei britannici, il 38% e il 34% dei tedeschi, il 34% e il 29% degli americani e il 34% degli australiani”.
Nel nostro paese stiamo riducendo sempre di più l’uso della plastica e nel contempo facedno crescere il suo riciclo, rimanendo coerenti coi principi dell’economia circolare. In Italia il 70% degli intervistati si aspetta che le aziende agiscano, mentre lo chiedono
“il 69% degli inglesi, il 67% dei francesi, il 60% degli australiani, il 56% dei tedeschi e il 53% degli americani”.
Anche se il percorso è agli inizi, dato che soltanto il 47% delle aziende è in grado d’agire in modo concreto per ridurre l’inquinamento.
Non solo le aziende, ad agire devono essere anche i consumatori. Migliorando il nostro stile di vita, possiamo dare il nostro contributo. Il 96% degli europei ha detto che ha gettato almeno un rifiuto di plastica al giorno, mentre il 38% addirittura tra i 3 ed i 5 giornalieri. Siamo al primo posto per il riciclo in Europa con il 92%,passando poi alla Germania 87% e Francia 83%. Gli USA invece riciclano solo il 53% dei rifiuti.
Infine il riutilizzo degli oggetti, il 60% degli europei ha dichiarato che non getterà oggetti nei prossimi tre anni, invece li riutilizzerà. Gli italiani in questa classifica si pongono al 64%, mentre la Turchia è al 70%, Spagna al 69%, Romania al 66%, Francia 62%, Regno Unito 52%, Germania 49% e Paesi Bassi 43%.