Luigi Di Maio non è più capo politico del Movimento Cinque Stelle. Oggi ha rassegnato le dimissioni con un discorso in cui ha lanciato anche qualche accusa.
Luigi Di Maio ha ripercorso il suo lavoro al M5s sottolineando che nella data odierna si chiude un’era.
Il discorso di Luigi Di Maio
Luigi Di Maio ha lasciato oggi il suo ruolo di capo politico del Movimento Cinque Stelle. Oggi, nel corso del suo discorso di dimissioni, ha ripercorso un po’ la sua carriera politica nel movimento, non mancando di rivolgere qualche accusa. Come si legge su TgCom24 il ministro ha affermato:
“E’ il momento di rifondarsi: oggi si chiude un’era mentre il governo va avanti. Ho fatto crescere il Movimento al meglio delle mie possibilità. Dalle retrovie qualcuno ci ha pugnalato alle spalle. Ma è importante continuare a cambiare lo status quo nelle istituzioni. Io continuerò il mio percorso nel M5s, le mie funzioni ora passano a Vito Crimi”.
L’addio al M5S
Di Maio ha anche affermato che con le sue dimissioni Atlantia tornerà la sua ascesa. Nel suo discorso ha continuato dicendo che il movimento è stato ideato in opposizione ai poteri conosciuti. Un movimento che, a sua detta, ha cercato di sdradicare potere e resistenze. L’obiettivo odierno dovrebbe essere quello delle concessioni. Il ministro ha anche affermato che il suo movimento non può essere giudicato per soli nove mesi di governo.
A detta di Di Maio, gli obbiettivi che il movimento si era prefisso non sono stati raggiunti nonostante le lotte. Parte del movimento, poi, è si è allontanata ma, ciò non significa che l’Italia non sia diventata migliore grazie alle leggi proposte dal movimento.
Le accuse di Di Maio, prima del lascito, sono andate a persone interne che puntano il dito sui problemi senza tentare di risolverli. I nemici, per lui, non sono soltanto quelli che fanno la guerra ma soprattutto quelli che contraddicono i valori sostenuti fino a poco tempo prima, insieme.