Sono passati quattro anni dalla morte di Giulio Regeni. In tanti chiedono la verità sulla sua fine. Intanto, in diverse piazze italiane non sono mancate le fiaccolate per ricordarlo.
Verità per Giulio Regeni, questo è quello che chiedono non solo i familiari del giovane morto in Egitto ma anche tanti giovani italiani.
Giulio Regeni, un caso che ha commosso l’Italia
Riguardo alla morte di Giulio Regeni, il giovane studente di Trieste, a Il Cairo, anche il presidente della Camera Fico si è espresso dicendo che la verità sulla sua morte è una vera e propria questione di stato. Sono trascorsi quattro anni dalla sua morte. Il suo ultimo messaggio da Il Cairo risale, infatti, al 25 gennaio 2016 alle 19:41. Aveva 28 anni ed era in Egitto in qualità di ricercatore dell’Università di Oxford. In particolare, studiava il mondo del lavoro e le condizioni dei lavoratori egiziani. Da quel giorno, fino al 3 febbraio di quell’anno, non si seppe più nulla del giovane ricercatore. Il suo cadavere fu trovato lungo una strada tra il Cairo ed Alessandria d’Egitto, con evidenti segni di tortura.
Alla fiaccolata di Fiumicello c’erano anche i genitori di Giulio: Paola Deffendi, il marito Claudio e la figlia Irene. L’intera comunità che si è stretta nel silenzio e alle 19.41 in punto ha levato le fiaccole in aria, pensando a Regeni. Altre fiaccolate si sono tenute in diverse parti d’Italia, per lo più organizzate da Amnesty International.
Le parole di Roberto Fico
Come si legge su Repubblica, il presidente della Camera, presente alla fiaccolata di Fiumicello, ha affermato:
“Sono qui perché lo Stato è giusto che ci sia. Il 2020 deve essere l’anno della verità, l’anno in cui si fanno passi avanti decisivi verso la verità. Le istituzioni devono coordinarsi ed essere un’unica voce per portare avanti quella che è una questione di Stato, che non sarà mai abbandonata, fin quando non otterremo i colpevoli dell’ uccisione di Giulio Regeni”.