Cresce la fobia per il Coronavirus: dei turisti cinesi sono stati bullizzati da alcuni ragazzini nel centro storico di Venezia.
Mentre la Cina combatte contro il coronavirus, nel mondo cresce l’ansia da contagio.
Fobia da Coronavirus: cinesi insultati a Venezia
Le paure per il Coronavirus sono spesso ingiustificate e sconfinano in atti di bullismo senza senso. Come il caso di alcuni cittadini cinesi, infatti, sono stati insultati a Venezia. A sputargli contro è stata una baby gang nel pieno centro storico. I malcapitati sono stati una coppia cinese. Ad aggredirli prima dei ragazzini poi anche alcune ragazze. A raccontare il brutto episodio di violenza, è stato il titolare di un’agenzia che si occupa di alloggi per turisti.
Non è la prima volta che avviene un caso simile. Anche una ragazza universitaria era stata bullizzata sul treno per lo stesso motivo: il coronavirus.
Il fatto
Come si legge anche da il Gazzettino, l’uomo ha raccontato che due suoi ospiti si trovavano alle Zattere, non lontano da casa Gardella. Stavano semplicemente passeggiando quando dei ragazzini in gruppo li hanno avvicinati per insultarli e prenderli a sputi. Il turista ha lasciato al gestore un biglietto in cui si legge:
“Sono davvero infastidito da Venezia. Non per la casa e non per la città, che è bellissima. Ho incontrato due gruppi di stupidi teenagers, stavo passeggiando lungo la fondamenta e tre ragazzini si son messi a urlare Cinesi, sputiamogli addosso. Studio architettura, quindi capisco un po’ di italiano”.
La cosa peggiore è che i ragazzini avranno avuto si e no 6/7 anni. I turisti hanno lasciato correre pensando che si trattasse semplicemente di una bravata. Purtroppo, però, la coppia era già stata vittima di altri insulti in un supermercato del centro. Lì tre ragazze li hanno inseguiti ed insultati riprendendoli al cellulare.
Le reazioni del gestore al racconto dei due turisti cinesi è stato di rammarico. Venezia, a sua detta, è una città accogliente ed episodi simili è difficile che accadano. Per questo motivo, non ha potuto fare a meno di scusarsi con la coppia a nome di tutti i cittadini.