Svolta nel caso della maestra uccisa in casa lo scorso 24 gennaio: l’assassino avrebbe cercato di togliersi la vita, gettandosi sotto un treno
L’omicida della maestra uccisa a Valenza ha un nome: chi è l’assassino della donna e qual è il movente?
Maestra uccisa in casa a Valenza
Erano circa le 13 del 24 gennaio scorso quando il marito di Ambra Pregnolato, maestra d’asilo 40enne, è rientrato a casa. L’uomo ha trovato il corpo della donna riverso a terra, in un lago di sangue.
Allertati immediatamente i soccorsi, per la vittima non c’è stato nulla da fare. Troppo profonde le ferite alla testa.
La porta dell’appartamentamento non presentava segni di effrazione e l’ipotesi della rapina è stata scartata sin da subito.
Chi è l’omicida di Ambra Pregnolato?
A poco meno di 24 ore da quell’omicidio è arrivata la svolta. Per la morte di Ambra Pregnolato è stato fermato il 46enne Michele Venturelli.
L’uomo, come riporta anche Tgcom24, ha raccontato agli inquirenti di aver avuto una relazione con la donna per circa un anno. Poi la Pregnolato gli aveva promesso di andare a vivere insieme.
La mattina dell’omicidio, però, la maestra gli aveva detto di aver cambiato idea e di non voler più lasciare il marito. È stato questo a scatenare la furia omicida di Venturelli, che ha ucciso la maestra con un martello, che aveva con sé nello zaino.
Qualche ora dopo l’omicidio, il 46enne ha cercato di togliersi la vita buttandosi sotto un treno, ma si sarebbe soltanto ferito. Adesso è piantonato dai carabinieri nell’ospedale di Alessandria, ma le sue condizioni non sono gravi.
La mattina dell’omicidio Venturelli si era recato a casa della maestra per convincerla a proseguire la loro relazione. La Pregnolato sembrava però irremovibile, così il 46enne l’ha colpita con un martello fino ad ucciderla.
Dopodiché si è disfatto delle scarpe e dei vestiti insanguinati della maestra, e si è rifugiato nell’appartamento. È lì che i carabinieri l’hanno interrogato per diverse ore.
Dopo l’interrogatorio, Venturelli è scappato di casa e ha cercato di uccidersi, forse per il rimorso, ma non ci è riuscito.