Emergono nuovi dettagli nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 5 carabinieri corrotti a Napoli e alla sospensione di altri tre
Il pentito racconta i regali elargiti in cambio di protezione ai carabinieri corrotti a Napoli.
Arrestati 5 carabinieri a Napoli
Un vero e proprio tsunami quello che, nella giornata di ieri, ha sconvolto l’Arma e che ha portato all’arresto di 5 Carabinieri e alla sospensione per un anno di altri 3 militari.
Come riporta anche Il Fatto Quotidiano, le indagini dirette dalla Dda di Napoli e coordinate dal Nucleo di Castello di Cisterna, hanno portato all’arresto di cinque uomini dell’Arma, accusati di corruzione e affiliazione con i clan di Puca.
I domiciliari sono scattati per: Angelo Pelliccia, Raffaele Martucci, Michele Mancuso, Francesco Di Lorenzo, Vincenzo Palmisano, Corrado Puzzo e il boss Pasquale Puca, già condannato al 41 bis.
I 3 sospesi dall’incarico per un anno sono: Vincenzo Di Marino, Daniele Perrotta e Carmine Dovere. Per tutti è stata esclusa l’aggravante mafiosa.
Le parole del pentito
Ad incastrare i carabinieri corrotti è il pentito Claudio Lamino. Stando ai suoi racconti, Pelliccia e Mancuso, erano la coppia Starsky & Hutch. Sempre insieme, i due ricevevano circa 1.500 Euro a testa dal clan.
Lamino ha iniziato a collaborare dal 2017. I carabinieri corrotti arrestati a Napoli sono accusati a vario titolo di omissione di atti di ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione.
Stando alle parole del collaboratore di giustizia, agli uomoni dell’Arma erano destinati capretti, prosciutti e anche case. In cambio loro preannunciavano al clan Puca perquisizioni e tempeste giudiziarie.
Anche per gli altri 3 Carabinieri finiti agli arresti domiciliari, Lamino descrive un giro di mazzette, regali e favori di vario genere in cambio di protezione da parte del clan.
Le accuse riguardano anche la compravendita di due abitazioni a Sant’Antimo, periferia nord di Napoli. Case acquistate a prezzi bassissimi, grazie all’intervento del boss Puca e poi rivendute a prezzi elevati.