Coronavirus, ad Alessandria un primo caso sospetto: paziente rientrata dalla Cina

Una donna è ricoverata ad Alessandria per sospetto contagio da coronavirus. La paziente era appena rientrata dalla Cina

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La paura coronavirus arriva anche in Italia: ricoverata una donna ad Alessandria per sospetto contagio.

Paziente ricoverata ad Alessandria

Era appena rientrata dalla Cina la donna ricoverata in ospedale ad Alessandria per sospetto contagio da coronavirus, l’agente patogeno che sta spaventando il mondo intero. 

Come riporta anche Tgcom24, la donna si trovava in Cina da alcuni mesi. Rientrata nel nostro Paese, ad Alessandria, ha iniziato a lamentare sintomi influenzali, molto simili a quelli del coronavirus.

Si è quindi deciso di metterla in isolamento, anche se i sanitari dell’ospedale di Alessandria hanno definito le sue condizioni non gravi e non riconducibili al virus cinese, ma si è comunque deciso di tenerla in isolamento in misura precauzionale.

La procedura per gli Italiani rimpatriati

Come evidenzia Fanpage, gli italiani rimpatriati dalle zone rosse della Cina, quelle intorno a Wuhan, saranno monitorati al loro rientro, ma non saranno messi in quarantena.

A spiegarlo sono gli esperti arrivati all’Istituto superiore di sanità per un incontro speciale.

Nel caso in cui venisse riscontrato un presunto caso di contagio del virus 2019-nCoV, il coronavirus appunto, si procederà al ricovero dei pazienti nel reparto malattie infettive della regione in cui sono arrivati.

Sarà questa la procedura del Ministero della Salute. Eventuali pazienti verranno poi ricoverati all’ospedale Spallanzani della capitale o al Sacco di Milano, nel caso in cui le condizioni dovessero peggiorare.

Per affrontare una nuova fase di controlli, il Ministero della Salute italiano ha stanziato 2 milioni di euro. Fondi necessari per assumere 76 medici, 4 psicologi, 30 infermieri e 4 mediatori culturali che si occuperanno di fronteggiare le emrgenze del numero verde istituito per l’occasione.

In Italia, però, è già psicosi: la corsa alle mascherine, che in molte farmacie della penisola sono già terminate, è iniziata.

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