Uno swap party è un modo per rinnovare il nostro guardaroba a costo zero e rispettando l’ambiente.
Secondo una recente ricerca, in media ogni donna ha almeno 22 abiti che non utilizza nel proprio guardaroba. Alcuni sono nuovi, altri di taglia sbagliata ma hanno tutti una cosa in comune, sono capi ancora in buono stato e non avrebbe senso buttarli, creando ulteriore inquinamento. Potete partecipare allo swap party cioè un incontro dove potrete scambiare i vostri abiti con altre amiche, rinnovando il vostro guardaroba senza inquinare e risparmiando del denaro.
Lo swap party, una scelta green
Nato con l’intento di andare incontro alle fashion victim, malate di shopping o simili. Ora visti i problemi d’inquinamento le persone più attente all’ambiente hanno deciso d’ampliare l’ambito applicativo di questi party. Ora gli swap party sono l’ultimo trend degli ambientalisti.
Ci si incontra per poter scambiare i vestiti che lasciamo inutilizzati nell’armadio. Si mira ad uno scambio oppure a donare quegli abiti, accessori e calzature che altrimenti andrebbero buttati, creando ulteriore inquinamento. Si tratta come detto di abiti spesso nuovi, per cui perfettamente indossabili da altre persone, che potranno rinnovare il proprio guardaroba in modo gratuito e rispettoso dell’ambiente.
Questo genere d’eventi mira a ridurre il consumismo eccessivo e vede come protagoniste un gruppo di amiche. In fondo possiamo pensarlo ad una festa tra amiche, che vogliono dare una connotazione green ad un semplice scambio di vestiti. Ovviamente gli uomini non sono esclusi, ma solitamente tendono a non acquistare troppi abiti, ma ovviamente devono essere i benvenuti, anche come aiuto nella scelta.
Il funzionamento è molto semplice ed intuitivo: tutti gli invitati portano gli abiti, gli accessori e le calzature che desiderano scambiare. La suddivisione solitamente avviene per categoria o grado d’usura, per spingere ad uno scambio alla pari, senza però imbarazzare coloro che non possono permettersi abiti griffati. Su ogni abito viene posto un cartellino che ci dice quale sia la categoria d’appartenenza e la sua qualità. Una volta catalogati così, non resta che avviare lo scambio. Se qualche capo resta fuori e non viene scambiato, possiamo decidere di conservarlo per il prossimo scambio oppure donarli a chi ne ha più bisogno.