Sono passati due anni da quel giorno che i tre napoletani sono scomparsi in Messico. Il ritrovamento di una fossa comune fa paura ed è in corso l’esame del Dna per capire se ci sia qualche collegamento
Dei tre napoletani scomparsi in Messico non ci sono ancora notizie ma il ritrovamento di una fossa comune fa venire dei dubbi e ora sono in corso gli esami per confrontare il Dna.
La scomparsa dei Russo e di Cimmino
Era il 31 gennaio 2018 quando Antonio Russo, Vincenzo Cimmino e Raffaele Russo sono scomparsi nel nulla mentre si trovavano a Tecalitlan. L’ultima informazione risale proprio a quel giorno, quando i tre uomini sono stati prelevati da una pattuglia della polizia locale per poi dissolversi nel nulla.
Le indagini vanno avanti e i familiari non perdono la speranza di poter riabbracciare i tre uomini o di sapere cosa sia loro accaduto durante quella tragica giornata.
Secondo gli investigatori americani è impossibile che i tre siano ancora vivi e gli stessi potrebbero essere stati consegnati – a suo tempo – ad un gruppo di malviventi del posto che fanno parte del potente cartello Jalisco Nueva Generacion.
Perché erano andati in Messico? I tre uomini si sono recati sul posto per la vendita porta a porta di attrezzature elettriche. Una attività diffusa nel Paese e portata avanti dagli italiani.
Solo un’ora dopo la loro scomparsa vengono fermati i quattro poliziotti accusati di averli prelevati su ordine del loro comandante – latitante tutt’oggi. Gli stessi sono ancora sotto processo e durante il loro interrogatorio emerge solo che i tre italiani fossero stati portati su una strada di montagna e consegnati al così chiamato Don Angel.
La scoperta della fossa comune
Nelle scorse ore – come riporta Il Mattino – è stata trovata una fossa comune con 29 corpi non identificati. Non è la prima volta che in quel luogo viene fatta una scoperta del genere e sono in corso le analisi del Dna per capire se tra queste persone ci possano essere anche loro.
I familiari non si arrendono e chiedono la verità di quanto accaduto ai loro cari, dopo questo silenzio lungo due anni oggi.