Coronavirus, gli Stati Uniti dichiarano lo stato di emergenza: “Il rischio resta basso”

Gli Stati Uniti hanno dichiarato lo stato di emergenza nazionale nonostante il coronavirus sia per loro circoscritto. Ecco cosa sta accadendo

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Il coronavirus fa paura e ora anche gli Stati Uniti dichiarano lo stato di emergenza.

Lo stato di emergenza negli Stati Uniti

Il ministro della sanità americano – Alex Azar – ha confermato lo stato di emergenza sanitario a seguito di una riunione serrata con la Task Force. Per ora i casi che sono stati accertati ad oggi sono sette: l’ultimo è stato confermato ieri sera in California.

Una situazione tenuta sotto controllo e lo stesso ministro assicura che il rischio per gli americani è basso. Ma per essere pronti ad ogni possibile evoluzione e complicazione, gli Stati Uniti hanno provveduto ad applicare alcune misure di sicurezza imperative.

Come prima cosa hanno vietato l’ingresso a tutte le persone straniere che sono state in Cina proprio nelle ultime due settimane. Una decisione doverosa, che si accompagna allo stato di quarantena pari a 14 giorni per tutti gli americani di ritorno dalla regione di Hubei in Cina.

La quarantena per gli americani

Così è stato deciso, infatti tutti gli americani provenienti da Hubei dovranno restare in quarantena per 14 giorni al fine di verificare un possibile contagio. Durante una conferenza stampa della Casa Bianca è stato confermata questa decisione, nonostante alcune polemiche sollevate dagli stessi cittadini.

Tutti i viaggiatori americani che hanno toccato varie regioni cinesi saranno sottoposti a dei test ma non sarà prevista quarantena. Per ora sono 195 le persone che prenderanno parte a questa quarantena – la prima dagli anni sessanta – e saranno ospitati in una base aerea in California.

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