Svolta nell’omicidio di Vincenzo Cordì, avvenuto in Calabria lo scorso novembre. Per quel delitto sono finiti in manette sua moglie, l’amante di lei e il figlio.
Bruciato vivo nella sua auto: tre in manette per l’omicidio di Vincenzo Cordì in Calabria.
L’omicidio di Vincenzo Cordì
Era la notte tra il 12 e il 13 novembre 2019 quando il corpo di Vincenzo Cordì, cameriere di Marina di Gioisa, fu trovato senza vita all’interno della sua auto, a Roccella Jonica, paesino in provincia di Reggio Calabria.
Come riporta anche Tgcom24, dall’autopsia emerse che l’uomo era ancora vivo quando l’auto in cui si trovava, di proprietà della moglie, andò in fiamme.
Si palesò subito l’ipotesi dell’omicido ed è proprio da quel dettaglio fornito dall’autopsia che partitorono le indagini della Procura calabrese, che questa mattina ha dato un nome all’omicida di Vincenzo Cordì.
Arrestate tre persone
Per il delitto di Cordì, il cui corpo senza vita fu trovato la mattina del 13 novembre scorso in Calabria, sono finite in manette tre persone.
Le indagini si concentrarono sin da subito nell’ambito familiare, in particolare sui rapporti tra la moglie e la vittima. Nell’ultimo periodo pare infatti che la relazione tra i due fosse ai ferri corti, come confermato anche dalla presenza dell’amante della donna.
Questa mattina i Carabinieri di Reggio Calabria hanno effettuato tre arresti. In manette la moglie di Vincenzo Cordì, l’amante di lei e il figlio che la donna aveva avuto da un precedente matrimonio.
Dopo oltre 3 mesi d’indagine, la Procura ha scoperto che l’omicidio dell’uomo avvenne per liti familiari, divenute sempre più frequenti nel periodo antecedente al delitto.
Nelle prossime ore è attesa una conferenza stampa per ulteriori dettagli sull’inchiesta che ha portato all’arresto della moglie di Cordì, dell’amante di lei e del figlio, avuto da una precedente relazione.