L’omicidio di Diabolik, ucciso a Roma avrebbe come movente della droga non pagata per molti milioni di euro. Ecco cosa è emerso.
L’omicidio di Fabrizio Piscitelli conosciuto come Diabolik, sarebbe avvenuto per una regolazione di conti conseguente a crediti di droga per 50 milioni di euro. E’ quanto emerso dagli atti depositati dal Tribunale del Riesame, vediamo i dettagli.
La morte di Diabolik
La storia di Fabrizio Piscitelli, ultrà della Lazio morto per un colpo di pistola il 7 agosto scorso è nota ma si accresce di particolari continuamente, soprattutto riguardanti il retroscena in cui è maturato il delitto.
L’uomo era nel Parco degli Acquedotti quando è stato colpito da uno sparo alla testa ma non era solo: sula panchina assieme a lui la guardia del corpo che è stata “risparmiata” dal killer solo perché l’arma si inceppò.
Il killer con il volto coperto, è fuggito dopo il delitto grazie all’aiuto di un complice come hanno riferito dei testimoni.
Le indagini a tutto tondo, stanno cercando di dare una risposta ai molti interrogativi sulla vicenda.
Il movente dell’omicidio nelle motivazioni del Tribunale
51 sono gli indagati in carcere da novembre ed in queste ore è arrivata la decisione del Tribunale del Riesame che ha rigettato la richiesta di annullare le misure cautelari attuate per 7 degli imputati.
Secondo il Tribunale infatti Piscitelli ed il socio Fabrizio Fabietti erano capo di un’organizzazione che trafficava droga ad alti livelli verso il Sud America, definendola:
“Una società del crimine”
Nelle motivazioni depositate dal Tribunale, i due soci sarebbero stati:
” Impermeabili ai moniti della legge”
E ciò avrebbe portato, oltre che un giro enorme di soldi, anche ad avere crediti per 50 milioni di euro con gli spacciatori che venivano brutalmente picchiati per riscuotere il denaro.
Alcune intercettazioni tra Fabietti e Piscitelli confermano la teoria e le parole agghiaccianti di Fabietti riportate da Il Messaggero disegnano chiaramente lo scenario:
“Oh, gli ho preparato una macchina, li massacriamo tutti”
Secondo gli atti depositati dal Pm Nadia Plastina dunque, il movente dell’omicidio sarebbe maturato proprio all’interno di questi regolamenti di conti e presto si potrebbe giungere anche al mandante dell’omicidio di Piscitelli.