Una ricerca di Altroconsumo evidenzia come la maggior parte dei rossetti non siano sicuri per la salute, ecco quali marche insospettabili sono tra le più dannose.
Pensiamo di conoscere quali rossetti siano più sicuri per la salute? Forse dobbiamo ricrederci su alcune marche, lo sostiene una ricerca da poco pubblicata da Altroconsumo per mettere in guardia i consumatori sui rischi degli ingredienti utilizzati.
Cosa c’è dentro i rossetti? La ricerca di Altroconsumo
Uno dei prodotti di make up più diffuso ed utilizzato da donne di ogni età è di sicuro il rossetto.
Per alcune rappresenta un elemento indispensabile del proprio make up quotidiano che non può proprio mancare, ma anche chi non lo utilizza quotidianamente ne possiede almeno uno.
Anzi, secondo alcuni studi le vendite del rossetto classico, quello rosso, aumentano e ciò può essere la “spia” di un analisi del benessere della società.
Quasi a voler compensare il difficile momento attraverso un tocco di colore.
Non stupisce dunque l’interesse di Altroconsumo nel testare la sicurezza di un bene così diffuso.
In una ricerca congiunta con altre associazioni di consumatori, stati analizzati 14 rossetti, delle più conosciute ed utilizzate marche ed i risultati lasciano senza parole poiché un rossetto su tre risulterebbe contenere ingredienti non sicuri per la sicurezza del consumatore.
I risultati che fanno rabbrividire: marche insospettabili tra le più dannose
Le marche testate sono tra le più diffuse:
Chanel, Dior, Kiko, L’Oreal, Mac, Nyx, Avril, Bourjois, Dr Hauschka, Purobio, Santè, Boho Green, Too Faced e So bio etic.
L’attenzione è nata anche dal fatto che utilizzando il rossetto, microparticelle possono venire ingerite e ciò rende fondamentale capire quanto sicuro sia ciò che utilizziamo.
I ricercatori volevano escludere la presenza di metalli pesanti ed olii minerali, nocivi per la salute e consentiti per legge solo in una piccolissima percentuale.
I limit per i metalli pesanti sono regolamentati dall’Agenzia el governo tedesco.
Secondo la legge Re.CE 1223/2009 invece gli olii minerali, che apiono in etichetta come paraffinum liquidum, cera microcristallina, petrolatum, ecc se non trattati contengono dei residui potenzialmente cancerogeni
Dai risultati si evidenzia che 5 dei 14 rossetti testati presentano alcuni ingredienti considerati dannosi, ovvero circa 1 rossetto su 3.
Nello specifico, per quanto riguarda i metalli pesanti la situazione è risultata rassicurante per tutti i rossetti testati, ovvero non sono stati superati il limiti consentiti.
Per gli oli minerali invece la situazione è diversa e non in tutti i rossetti sono state attuate le misure per trattare la presenza di Mosh e Moah, ovvero i residui pericolosi.
Le marche che hanno evidenziato la presenza di questi residui dannosi e che sono considerate le peggiori in quanto a rischio sarebbero:
- Kiko
- Mac
- Nyx
- Too Faced (sotto il marchio Sephora)
- Avril
I migliori tra quelli testati invece, poiché pur contenendo oli minerali non contengono i residui sono:
- Chanel
- Dior
- Dr Hauschka
Come scegliere con serenità il rossetto?
I residui pericolosi, denominati Mosh (idrocarburi saturi degli oli minerali) e Moah (idrocarburi aromatici degli oli minerali) possono essere potenzialmente molto dannosi per la salute.
Se ingeriti infatti possono portare accumuli a livello linfonoidario e nei tessuti di milza e fegato e possono produrre effetti cancerogeni.
Ma come poter dunque scegliere in sicurezza un rossetto per non dover rinunciare al suo effetto tanto amato dalle donne?
Come la ricerca di Altroconsumo evidenzia e molti siti tra cui greenme e Adnkronos riportano, fondamentale diventa il sapere interpretare l’ INCI del prodotto, ovvero la lista degli ingredienti riportata sull’etichetta.
Evitare dunque prodotti che contengono questi ingredienti potenzialmente dannosi:
Ceresin, Microcristalline Wax, Hydrogenated Polyisobutene, Ozokerite, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Polybutene, Polyethylene, Sinynthetic Wax
Non solo, importante è sapere che anche l’ordine in cui sono scritto gli ingredienti è importante perché la lista INCI sulla confezione è scritta in maniera decrescente per quantità.
Dunque gli ingredienti scritti ai primi posti sono contenuti in maggior proporzione.