La strage di Erba è ancora sotto i riflettori della cronaca e ora i giudici hanno preso una decisione in merito alle intercettazioni e ai reperti
La strage di Erba a carte scoperte ma i giudici fermano la corsa di Rosa e Olindo in parte: ora le intercettazioni potranno cambiare il corso degli eventi?
La decisione della Corte d’Assise di Como
La Corte d’Assise di Como ha respinto la richiesta effettuata dalla difesa dei due condannati all’ergastolo Rosa Bazzi e Olindo Romano. I giudici hanno deciso di non far analizzare i reperti che sono stati trovati sulla scena del delitto e non esaminati.
Come evidenzia anche Il Giorno, si tratterebbe di un telefonino che apparteneva alla vittima Raffaella Castagna (come da conferma di Azouz Marzouk).
I giudici hanno invece optato per l’autorizzazione del verificare i file originali in merito alle intercettazioni telefoniche che gli stessi legali indicano come “lacunose”.
Fabio Schembri – uno degli avvocati difensori della coppia – ha evidenziato il ricorso in Cassazione contro il provvedimento di cui sopra.
Perché i giudici hanno respinto la richiesta?
In questi ultimi mesi ci sono stati molti colpi di scena su questo caso, considerato uno dei più misteriosi e agghiaccianti della cronaca italiana. Dalla testimonianza di Azouz che definisce Rosa e Olindo come due innocenti che stanno scontando l’ergastolo, agli stessi protagonisti della storia che hanno rilasciato interviste inedite a Le Iene con dettagli particolari sulla angosciante vicenda.
Nonostante questo i giudici della Corte d’Assise hanno deciso di respingere la richiesta dei legali della difesa in merito ad accedere ai server dove sono contenute le intecettazioni originali ma hanno consentito a:
“chiedere alla procura nuove copie dei files originali il cui rilascio si autorizza fin da ora”