Egitto: studente 27enne dell’Università di Bologna è stato arrestato e torturato con l’elettroshock
Arresto in Egitto a Il Cairo: Patrick George Zaky, studente bolognese e attivista 27enne
“è stato picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato su diverse questioni legate al suo lavoro e alle sue ricerche”.
A riferirlo sono i consulenti legali – come si evince su Il Messaggero – che hanno incontrato il giovane ricercatore di gender studies all’associazione Eipr, Egyptian initiative for personal rights.
Dopo essere stato fermato all’aeroporto del Cairo, è scomparso per 24 ore, ora si trova a Mansoura dove gli sono state formalizzate cinque accuse, tre cui incitamento alle manifestazioni e diffusione di false informazioni.
Attivista LGBT arrestato e torturato con elettroshock
Nelle prime ore del mattino del 7 febbraio Zaki, atterrato all’aeroporto del Cairo., è stato picchiato, sottoposto a scosse elettriche, minacciato e interrogato sul suo lavoro.
Il giovane attivista LGBT stava tornando a casa per trascorrere un breve periodo di vacanza, ma la polizia egiziana lo ha bloccato e gli ha impedito di contattare un legale.
Il giovane è stato trasferito in una sede dei servizi di sicurezza Nsi a Il Cairo e, successivamente, trasferito nella città di al-Mansoura.
Nelle ore della scomparsa del giovane 27enne sui social era già comparso l’hashtag “Patrick George fyn” (dov’è Patrick George?).
L’organizzazione Eipr, Egyptian initiative for personal rights
“chiede l’immediato rilascio di Patrick George Zaki e la fine della continua persecuzione e detenzione arbitraria dei professionisti”.
Secondo gli avvocati dell’ONG è stato presentato
“un rapporto di polizia che afferma falsamente che è stato arrestato a un posto di blocco nella sua città natale, a seguito di un mandato pendente emesso nel settembre 2019”
Patrick George Zaky: si batte per Regeni
Il giovane 27enne collabora
“si batte per i nostri attivisti, ma anche per Giulio Regeni“.
Già nel 2018, Patrick George Zaky aveva dichiarato che l’Egitto non è affatto un Paese stabile, né delle libertà fondamentali né dal punto di vista socio-economico.
Il governo fa di tutto per limitare gli spazi del dissenso e il costo della vita continua ad aumentare.
“Condanniamo l’arresto di un attivista per i diritti umani, che ora rischia un periodo di lunga detenzione e torture”,
sottolinea Riccardo Noury, portavoce di Amnesty.