L’uomo che ha massacrato la sua amica a Brescia e poi ha cercato di suicidarsi dandosi fuoco è morto dopo un mese di agonia. Che cosa era successo?
Il grave fatto è accaduto a Brescia e dopo aver massacrato la sua amica si è dato fuoco. Morto dopo un mese di agonia.
Massacra l’amica e si da fuoco per suicidarsi
Petru Lucaci è l’uomo di 60 anni che il 20 gennaio ha ospitato una ragazza ucraina di 27 anni nella sua abitazione di Carpenedolo.
Secondo quanto emerso dalla ricostruzione dei fatti sembra che donna si fosse rifiutata di avere un rapporto intimo con Lucaci e per questo motivo è stata colpita violentemente a calci e pugni. Un massacro assurdo sino a farle perdere i sensi.
Lucaci ha pensato in quel momento di averla uccisa ed è per questo che ha dato fuoco alla sua abitazione, così da nascondere e far sparire ogni traccia. I vicini di casa hanno lanciato l’allarme e i Vigili del Fuoco hanno salvato la ragazza risultata poi guaribile in un mese.
I Carabinieri si sono messi subito alla ricerca dell’uomo che per non farsi arrestare si è prima accoltellato e poi dato fuoco con l’aiuto di una tanica di benzina che aveva sul sedile del passeggero.
Uno dei carabineri arrivato sul luogo ha spento le fiamme per salvarlo dalla violenza dell’incendio.
La morte di Lucaci dopo un mese di agonia
L’uomo dapprima è stato ricoverato a Brescia e poi in un secondo momento portato a Genova all’ospedale per i grandi ustionati.
Lucaci è morto dopo un mese di agonia, dove è rimasto costantemente piantonato dai Carabinieri.