Il caldo record della stagione ora dà il via all’allarme siccità e si affaccia il rischio di gelate. Ora sono in pericolo fino al 90% delle culture da frutta.
Febbraio ha un clima molto particolare che sta portando all’allarme siccità e future gelate. Le temperature primaverili hanno causato un anticipo di fioritura e alcuni animali si sono risvegliati. Questo potrebbe essere rischioso per le future culture e la raccolta di miele. Questo clima potrebbe disorientare gli insetti.
Il cambiamento climatico, mette a rischio colture
Durante i primi giorni di febbraio si sono registrate temperature anche di 20° C che hanno svegliato la vegetazione anche 40 giorni in anticipo, ma la cosa potrebbe avere disastrose conseguenze sul raccolto. Questo potrebbe arrivare a portare pesanti perdite economiche di diversi miliardi di euro.
Marzo e aprile potrebbero essere molto freddi. Infatti è probabile che arriveranno delle correnti d’aria gelida, che potrebbero stroncare le fioriture e distruggere i futuri raccolti soprattutto di frutta estiva o invernale. Le perdite è possibile possano attestarsi tra il 60% ed il 90% dell’intera raccolta.
Il caldo porta anche all’allarme siccità, già registrato in alcune regioni come la Sicilia. Infatti è impossibile seminare a causa dell’assenza di piogge e il vento. Abbiamo quindi campi molto aridi che non permettono la fioritura che potrebbero dar problemi anche alle api – disorientandole e riducendo la produzione di miele.
Non solo rischio di siccità, ma anche quello d’insetti alloctoni come la ben tristemente nota cimice asiatica, che grazie alle temperature miti riesce a proliferare e a minacciare le coltivazioni.
Secondo quanto detto da Francesco Ferreri presidente di Coldiretti Sicilia:
“Quello che stiamo vivendo impone interventi immediati. Se continua così i problemi aumenteranno e dobbiamo essere pronti a fronteggiare l’emergenza con piani adeguati. I danni e le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti e occorre agire subito per prepararsi ai prossimi mesi”.