Nell’ospedale di Bologna è stato eseguito il primo intervento chirurgico con la realtà aumentata. Il progetto ha visto la collaborazione con l’Università di Pisa.
L’intervento è stato eseguito a Bologna con il visore Vostars che consente di avere informazioni dettagliate sul paziente in tempo reale.
La realtà aumentata a servizio della chirurgia
L’intervento, che ha ottenuto il primato mondiale, è stato eseguito al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. La realtà aumentata è stata la protagonista: il chirurgo ha inforcato degli speciali occhialini con un visore che gli ha permesso di visionare, in tempo reale, ciò che stava accadendo nel paziente. Il vostars, così si chiama il visore, ha consentito al chirurgo di reperire anche immagini che gli facessero da guida, senza l’ausilio di un monitor.
Il progetto è stato coordinato insieme all’Università di Pisa, è durato tre anni e ha visto l’impegno di scienziati e tecnici provenienti da quattro paesi diversi.
Come si legge su TgCom24, il coordinatore del team europeo che si è occupato della progettazione del visore, Vincenzo Ferrari ha affermato:
“Non era mai accaduto finora che un visore fosse utilizzato per guidare il vero e proprio atto chirurgico, a causa della difficoltà per il nostro occhio nel mettere a fuoco gli oggetti reali e virtuali contemporaneamente”.
Un intervento senza monitor esterni
La realtà aumentata ha permesso di poter eseguire l’operazione sul paziente senza l’ausilio di monitor esterni. Senza il visore, infatti, la messa a fuoco degli oggetti avviene su un monitor. Questo perché gli oggetti virtuali vengono messi a fuoco e quelli reali vengono visti sfuocati. Il passaggio paziente/monitor è faticoso e spesso non efficace. Con il Vostars si agevola il medico, evitandogli questo passaggio visivo. Inoltre, vengono reperite in maniera istantanea tante informazioni sullo stato di salute generale del paziente e degli organi impiegati nell’intervento.