Con una lettera dal carcere il marito di Eligia Ardita uccisa insieme alla figlia che portava in grembo si difende gridando la sua innocenza.
Il caso dell’infermiera incinta all’ottavo mese morta in seguito ad una colluttazione insieme alla bimba che aspettava ha commosso tutti. Dal carcere il marito accusato dell’omicidio di Eligia Ardita si difende e accusa chi non lo vuole ascoltare.
L’omicidio di Eligia Ardita e della piccola Giulia
L’assurda morte della giovane infermiera 36enne di Siracusa avvenuta il 19 gennaio 2015 nella sua casa che divideva con il marito Christian Leonardi ha colpito l’opinione pubblica.
Eligia Ardita si trovava all’ottavo mese di gravidanza ma durante la notte morì insieme alla sua bimba per un arresto cardiaco a causa di percosse violente.
Il marito Christian Leonardi, che diede l’allarme chiamando il 118 solo ore dopo, in seguito al processo di primo grado è stato ritenuto colpevole ed attualmente si trova in carcere per scontare l’ergastolo.
La tragica storia di Eligia è stata riproposta anche nell’ultima puntata di “Amore Criminale” colpendo moltissimo l’opinione pubblica per i retroscena del rapporto difficile con il marito che l’infermiera visse fin dal fidanzamento.
La lettera dal carcere di Christian Leonardi
Inizialmente il marito cercò di simulare un malessere che avrebbe colto la moglie durante il sonno, ma le telefonate al 118, le incongruenze su alcuni particolari e le rilevazioni della scientifica che scoprirono tracce di sangue sui mobili e sulle pareti confermarono uno scenario di violenza.
Leonardi in un primo momento confessò il delitto ma poi ritrattò anche se il processo di primo grado del 5 dicembre 2018 lo condannò all’ergastolo per omicidio e procurato aborto.
L’uomo oggi 48enne, dal carcere ha scritto una lunga lettera fatta recapitare ai giornalisti Alessia Zeferino di “Siracusa Times” e Seby Spicuglia de “La Sicilia” come riporta fanpage.
Con tale gesto Leonardi vorrebbe replicare alle tante interviste e trasmissioni tv che si sono occupate del caso sentendo solo la campana della famiglia, come sostiene lui.
“Ho sperato che qualcuno potesse dare voce anche a me..
E poi si difende dall’accusa di omicidio:
“Io non ho ucciso mia moglie e mia figlia. Non sono un violento.. non ho mai percosso mia moglie”
“non sono un mostro”
Leonardi chiede anche agli inquirenti che si continuino le indagini per capire davvero come sia morta sua moglie perché non si spiega dove abbia potuto battere la testa quella notte.
Sul caso di Eligia che verrà trattato anche stasera a “Chi l’ha Visto” continua a chiedere anche giustizia per la giovane e la sua bimba.