Sul caso degli agenti uccisi a Trieste arriva a far luce il risultato dell’autopsia che fa emergere particolari agghiaccianti sul gesto commesso dal killer.
Il gesto terribile del killer degli agenti uccisi a Trieste è stato reso noto dagli inquirenti in seguito ai risultati dell’autopsia. Ecco cosa è emerso di agghiacciante sulla vicenda ancora da chiarire.
La morte degli agenti uccisi a Trieste
I due poliziotti Pierluigi Rotta 34 anni e Matteo Demenego 31 erano gli agenti in servizio che ad ottobre scorso hanno perso la vita durante la sparatoria nella Questura di Trieste.
Ad essere accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio è il dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran.
Il 29enne avrebbe sofferto di problemi psichici ed una volta portato in questura per rispondere del furto di un motorino avrebbe rubato due pistole degli agenti dalle fondine e fatto fuoco colpendo a morte i due poliziotti.
La madre dell’indagato ha chiesto perdono ai familiari delle due vittime per l’insano gesto del figlio:
“Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie. Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare”
Tutta la comunità si è stretta attorno alle famiglie e tutte le forze politiche hanno espresso solidarietà con le forze dell’ordine:
“Affetto, riconoscenza e dolore di tutto il Paese per i due agenti morti a Trieste”
Ha affermato il Presidente della Repubblica Mattarella come riporta Il Secolo XIX.
Gli agghiaccianti risultati dell’autopsia
Secondo la dinamica dell’aggressione l’agente Riotta si trovava nel bagno e sarebbe stato colpito 3 volte.
Demenego che in quel momento era nell’ufficio accanto, sentiti gli spari si sarebbe precipitato per aiutare ma sarebbe a sua volta stato colpito ben 4 volte.
L’autopsia ha confermato il numero degli spari ed evidenziato che siano stati esplosi dal killer a distanza molto ravvicinata. I due giovani agenti dunque sarebbero morti quasi sul colpo.
I colpi mortali sarebbero giunti secondo i risultati in serie colpendo Rotta al petto, al collo ed alla schiena, mentre per Demenego sarebbero arrivati alla schiena, alla clavicola e fianco sinistro.
L’esame autoptico è stato effettuato in data 12 ottobre ed i risultati sono stati resi disponibili solo ora in modo che Federica Riolino sostituto procuratore, ed il procuratore Carlo Mastelloni possano disporne per le indagini.
Per chiarire davvero come si è svolta la tragica vicenda mancano ancora vari accertamenti come quelli del nucleo della Scientifica di Padova e la perizia psichiatrica sul 29enne indagato che attualmente si trova in carcere a Montorio provincia di Verona come riporta fanpage.