Londra, un muezzin è stato accoltellato mentre pregava nella moschea di Regent’s Park. Chi ha aggredito era noto.
Il muezzin accoltellato nel centro di Londra non è in pericolo di vita. L’atto non è stato riconosciuto come terrorismo.
Un agguato nel pieno centro di Londra
Nella moschea di Regent’s Park a Londra è stato accoltellato un muezzin di settant’anni circa. La vittima non è in pericolo di vita e ha dichiarato che il suo aggressore non era uno sconosciuto. L’aggressore ha colpito l’uomo al collo che ora ha una ferita superficiale. L’accoltellatore è stato prontamente arrestato dalle forze dell’ordine con l’accusa di tentato omicidio. L’atto non è stato riconosciuto come terroristico da Scotland Yard. Non si comprendono, però, le motivazioni che avrebbero spinto l’uomo all’aggressione.
L’episodio è avvenuto oggi, giovedì 20 febbraio, nel pomeriggio non appena la preghiera islamica stava per iniziare. La scena del fermo è stata documentata da un video, girato da una persona che era nella moschea. C’è stata una breve colluttazione tra l’uomo e la polizia.
Un attacco terribile
L’attacco è avvenuto in una delle più grandi moschee della Gran Bretagna ovvero quella di Regent’s Park. Essa è in grado di ospitare oltre 5000 persone. Oggi pomeriggio, verso le 15:00, erano presenti alla funzione circa 300 persone. Come si legge su TgCom24, la London Central Mosque ha diramato un comunicato in cui si legge:
“L’aggressore è stato bloccato dai fedeli fino all’arrivo della polizia, che lo ha arrestato. Il muezzin è stato ferito seriamente ed è ora assistito in ospedale. Attendiamo ulteriori informazioni dalla polizia sulla natura dell’incidente, intanto i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con il muezzin e con la sua famiglia”.
Un testimone oculare ha affermato che anche l’aggressore era in moschea in preghiera e la frequentava con regolarità, per lo meno lo ha fatto negli ultimi sei mesi. L’aggressione è avvenuta in silenzio.
Intanto, la comunità islamica a Londra teme di essere ancora nel mirino dell’islamofobia. Per loro, il governo non sta facendo abbastanza.