Omicidio Luca Sacchi, spunta una nuova pista: intrecci con il crimine organizzato?

Spunta una nuova pista per l’omicidio di Luca Sacchi: trovata la carta d’identità falsa di Marcello De Propris nell’abitazione di una spacciatrice.

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L’omicidio Luca Sacchi si tinge di nuove sfaccettature: emersi nuovi dettagli nelle ultime ore.

Nuova pista per l’omicidio Luca Sacchi

Nell’omicidio di Luca Sacchi continuano ad emergere nuovi dettagli. L’ultimo sarebbe quello di una pista legata alla ‘ndrangheta.

Come riporta anche Il Messaggero, ci sarebbe stato l’arresto della spacciatrice Franca Granata, trovata in possesso di 8 Kg di hashish. Nell’abitazione della donna, inoltre, sarebbe stato rinvenuto un documento d’identità intestato a Marcello De Propris.

De Propris è finito in carcere per l’omicidio del giovane Luca Sacchi avvenuto la notte tra il 23 e il 24 ottobre scorsi. Il personal trainer fu ucciso da un colpo di pistola davanti al John Cabot Pub.

Secondo le indagini degli inquirenti, la spacciatrice avrebbe avuto stretti contatti con il clan Pelle nella Locride.

I legami con i Narcos

Dei legami con i Narcos erano già emersi, anche se non ancora ufficialmente dimostrati nel delitto del ragazzo.

Il prossimo mese inizierà il processo a carico di Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, e del complice Marcello De Propris che fornì ai due la pistola che uccise il giovane personal trainer.

Inoltre con l’accusa di coinvolgimento nella trattativa di compravendita della droga verranno processati anche Anastasiya, fidanzata di Luca, l’amico d’infanzia, Giovanni Princi, e il padre di De Propris.

Paolo Pirino, complice di Valerio Del Grosso, avrebbe avuto contatti con il clan dei Marando. Alcuni affiliati del clan Malardo sono finiti recentemente in manette per spaccio di droga a San Basilio.

Il papà di De Propris è invece accusato di aver fornito al figlio la pistola che poi il ragazzo avrebbe dato a Del Grosso e da cui è partito il colpo mortale che ha ucciso il giovane personal trainer lo scorso 24 ottobre.

 

 

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