Patrick Zaky: terminata la prima udienza ma lo studente egiziano è innocente
Lo studente egiziano Patrick Zaky si è dichiarato innocente, ma rimane in carcere altri 15 giorni.
L’udienza si è tenuta a Mansura, 120 chilometri a settentrione del Cairo, dove si è radunata una piccola folla di sostenitori ed un gruppo di amici dell’Egyptian initiative for personal rights (Eipr).
“Sono innocente. Conosco la legge e se fossi stato a conoscenza di qualsiasi illegalità non sarei tornato. Non capisco perché sono stato arrestato”,
sottolinea Patrick Zaky nel giorno della sua prima udienza davanti al Giudice.
Inoltre, lo stesso studente egiziano ha sottolineato di essere cristiano e di aver potuto chiedere asilo in Italia, ma non l’ha fatto.
Nonostante lo studente si sia difeso, il Procuratore di Mansura ha deciso di lasciarlo in carcere per altri quindici giorni.
Una volta scaduti i 15 giorni le accuse contro lo studente egiziano potrebbero essere discusse oppure la detenzione potrebbe essere confermata e prolungata fino a 200 giorni.
Patrick Zaky: le condizioni fisiche dello studente egiziano
Dal carcere Patrick Zaky è apparso assolutamente forte, tuttavia ha un’infezione ad un occhio e qualche difficoltà respiratoria a causa del sovraffollamento in carcere.
Zaky ha ricevuto le medicine dalla sua famiglia e il Procuratore ha promesso ai familiari un accesso più lungo.
Patrick Zaky: numerosi sono i sostenitori dello studente egiziano
Qualche settimana fa, una folla di sostenitori e di “innocentisti” aveva sostenuto Patrick nel corso dell’udienza per il ricorso contro il suo arresto.
Tuttavia, la richiesta era stata respinta e lo studente egiziano è rimasto in carcere.
Le sue condizioni fisiche non sono delle migliori: il suo viso è pallidissimo e teso.
“È terribile qui. Mi tengono in una cella con 35 persone e un solo bagno”,
scrive lo studente.
Un destino drammatico quello toccato a Patrick Zaky, che è costretto a rimanere in carcere.