La Germania apre al suicidio assistito anche per i malati non terminali: la storica sentenza della Corte Costituzionale tedesca.
La sentenza della Corte costituzionale tedesca sul suicidio assistito: tutte le novità.
Suicidio assistito in Germania
Storica sentenza della Corte costituzionale tedesca sul suicidio assistito. Come riporta anche Il Fatto Quotidiano, la Germania apre all’eutanasia anche per i malati non terminali.
L’alta Corte di Karlsruhe ha annullato l’articolo 217 del codice penale. Nello specifico, l’articolo vietava alle associazioni, che si occupano di cure palliative ed assistenza al suicidio per i pazienti gravemente malati, di fornire un aiuto nel porre fine alla vita degli assistiti.
La storica sentenza ha però di fatto annullato questo articolo, considerando anche la libertà di togliersi la vita come un diritto dell’uomo.
Eutanasia attiva ancora vietata
L’eutanasia attiva, così come in Italia, è ancora vietata in Germania. Si tratta, in questo casa, della somministrazione di un’inizezione letale che viene considerata come un’uccisione a richiesta e quindi perseguibile penalmente.
L’eutanasia passiva, al contrario, è possibile, se il paziente abbia espresso chiaramente le sue intenzioni. Questo secondo tipo di eutanasia si riferisce alla rinuncia di cure atte a prolungare la vita. La sentenza della Corte ha quindi concesso che l’eutanasia passiva possa essere portata avanti anche con l’aiuto di terze persone.
Una sentenza che apre quindi alla possibilità di porre fine alla propria esistenza non solo per anziani o malati teminali, ma anche alle persone sane, qualora sia stata chiaramente espressa la propria volontà.
Dopo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, tocca al legislatore indicare nello specifico cosa sia concesso fare e cosa no.
La sentenza della Corte sul suicidio assistito ha riaperto il dibattito in Germania su una questione molto spinosa. Il Ministro della salute tedesco, Spahn, ha auspicato la possibilità che ciò diventi unabitudine sociale, eventualità molto pericolosa.