Omicidio Cerciello, “Colpa dei carabinieri”: agghiaccianti Intercettazioni di Hjort ed Elder

Nell’omicidio del carabiniere Cerciello Rega ancora molti lati oscuri. Dal carcere gli accusati di omicidio Hjort ed Elder vengono intercettati. I dettagli.

omicidio Cerciello
il carabiniere ucciso Mario Cerciello Rega

La tremenda vicenda dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega ha sconvolto tutti. Ora emergono le agghiaccianti parole dei giovani americani accusati del delitto intercettati dal carcere.

L’omicidio di Cerciello e gli sviluppi delle indagini

La notte del 26 luglio 2019 il carabiniere Mario Cerciello Rega in quel momento in borghese muore accoltellato per mano di due giovani americani.
Finn Lee Elder e Gabriel Natale Hjort si erano infatti incontrati con i carabinieri in borgherse per ridare lo zainetto contenente della droga sottratta ad uno spacciatore, Sergio Brugiatelli.

I due hanno raccontato di aver agito senza rendersi conto che i due uomini aggrediti fossero dei carabinieri e di non capire nemmeno perfettamente l’italiano.

Le indagini hanno portato all’arresto dei due ed il processo per omicidio, con le dichiarazioni dei due giovani intercettati in carcere, ha preso il via il 26 febbraio scorso.

Nel frattempo un altro processo parallelo potrebbe essere alle porte per i carabinieri coinvolti nella vicenda ed accusati di abuso d’ufficio e diffusione del segreto d’ufficio per la foto di Hjort bendato in caserma durante l’interrogatorio.

Le agghiaccianti intercettazioni in carcere

i due accusati di omicidio di Cerciello Rega, gli americani Hjort ed Elder sono stati intercettati in diverse occasioni in cui hanno incontrato i rispettivi parenti in carcere. Ora emergono le parole agghiaccianti pronunciate dai due.

Lee Elder infatti parlando con la madre il 5 ed il 6 settembre scorso in un incontro a Regina Coeli racconta la dinamica dell’omicidio ed usa parola molto forti.

“Ho estratto il coltello e ho iniziato a..tre volte..”
“Ho cambiato mano e l’ho accoltellato altre volte fino a che non mi si è tolto di dosso”.

Anche l’altro giovane americano, Natale Hjort è stato intercettato durante gli incontri con i parenti.

Hjort tenta di distaccarsi dall’amico dandogli del violento mentre parla con padre e zio ad inizio agosto e accusa anche i carabinieri per quello che è accaduto a Rega.

“Devono capire che quelli colpevoli sono i c***o di carabinieri”

Nonostante i parenti cerchino di ricondurlo alla ragione il giovane continua le sue affermazioni:

“In America non succederebbe mai perché farebbero vedere subito che erano la polizia”.

Tutte le intercettazioni sono state mese agli atti per il processo in corso per omicidio.

 

 

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