Albenga, sacerdote condannato per pedofilia torna a celebrare Messa

Un sacerdote di Albenga, accusato di pedofilia nei confronti di una chierichetta, è tornato sull’altare a dire Messa.

pedofilia

Un’accusa per pedofilia, la condanna a 7 mesi ed 8 anni di carcere, poi il ritorno in Chiesa: la storia di don Luciano Massaferro, parroco di Albenga.

La condanna per pedofilia

I parrocchiani non potevano credere ai loro occhi quando hanno visto don Luciano Massaferro celebrare Messa. Il sacerdote di Albenga, come riporta anche Il Giornale, era stato condannato nel 2009 per pedofilia nei confronti di una chierichetta di appena 11 anni.

Le accuse gli erano costate una condanna pesante da parte del Tribunale: 7 anni ed 8 mesi. Una sentenza che però il Tribunale ecclesiastico non aveva mai accettato, tanto da permettere al prete di tornare a celebrare Messa.

La parrocchia è quella di Sant’Antonio a Borghetto. La vittima degli abusi, all’epoca dei fatti minorenne, era stata ricoverata all’ospedale Gaslini di Genova. Proprio durante la permanenza nel nosocomio del capoluogo, raccontò le violenze e quanto subito da parte del sacerdote. 

I suoi racconti furono ritenuti veritieri, tanto che don Luciano Massaferro venne condannato prima in Appello, poi la Corte di Cassazione confermò la pena.

Al contrario, la Curia non aveva mai condiviso quella sentenza. Secondo il Tribunale ecclesiastico, infatti, l’accusa di pedofilia non aveva prove e il racconto della vittima sembrava avere diversi punti privi di logica.

Il ritorno sull’altare

Dopo essere stato allontanato, don Luciano Massaferro ha potuto fare ritorno in Chiesa. Non solo, il parroco ha ricevuto un nuovo incarico dal Vescovo. Rientrato per sostituire un prete malato, sembra che l’incarico del don sia ormai definitivo.

Il ritorno di Massaferro non è stato accolto bene da tutti, molti i parrocchiani che si sono stupiti per quanto accaduto. Il presidente della Rete Abusi ha commentato pesantemente la decisione del Tribunale ecclesiastico:

“Cosa penseranno i familiari della vittima?”

ha commentato Francesco Zanardi.

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