Il referendum sul taglio dei parlamentari era previsto per il 29 marzo ma slitterà. La nuova data verrà comunicata entro il prossimo 23 marzo.
Lo slittamento del referendum è stato deciso durante una riunione del Consiglio dei Ministri.
Non si farà il 29 marzo
Il referendum previsto per il 29 marzo prossimo, relativo al taglio dei parlamentari è stato rinviato a causa dell’emergenza covid-19. Il Ministro D’Incà ha affermato, come si legge su TgCom24 che la nuova data sarà comunicata entro il giorno 23 marzo. Poi ha continuato motivando la decisione del governo dettata, per lo più, dalla condizione d’emergenza che sta vivendo il nostro paese. Infatti, in questo stato, non sarà possibile mettere in atto una campagna elettorale politica adeguata.
Il referendum si terrà in una domenica compresa tra il 50esimo ed il 70esimo giorno successivo all’indizione.
Il Partito radicale in una nota si è espresso:
Votare il 29 marzo e’ un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, cosi’ come configurato dall’articolo 294 del codice penale. Siamo di fronte a una violazione del diritto dei cittadini ad essere informati”.
Un rinvio giusto
L’emergenza coronavirus complicherebbe anche lo svolgimento stesso delle votazioni che vertono, tra l’altro, su un tema complesso e delicato. Gli italiani, sarebbero chiamati, infatti, a decidere se i parlamentari devono essere 945 oppure 600. Un cambiamento che implicherebbe non solo un risparmio economico ma anche una modifica al sistema parlamentare.
Sarebbe stato ingiusto, infatti, accorpare le elezioni regionali di primavera con il referendum. A sostenerlo Alfonso Celotto su La Stampa.
Al momento, una crisi di governo, non è opinabile data l’emergenza da coronavirus in atto e, una soluzione rapida, non è al momento prevedibile.