Legge sul clima, le soluzioni di Greta Thunberg “contro” quelle della Von der Leyen

La legge sul clima presentata da Ursula von der Leyen, dovrebbe aiutare a ridurre i problemi che attanagliano il nostro clima. Le soluzioni però non sono quelle proposte da Greta Thunberg

legge sul clima

La Commissione Europea presenta il suo ambizioso progetto di creare una legge sul clima, che sia applicabile in tutta l’Unione Europea. Il suo obiettivo è estremamente ambizioso, cioè il raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La futura normativa sul clima

Greta Thunberg venerdì sarà a Bruxelles per partecipare al Friday’s for Future. Dopo questa manifestazione è stata invitata a presenziare alla riunione settimanale della Commissione. Si tratta un riconoscimento dell’operato dell’attivista piuttosto insolito.

La nuova legge sul clima, punta a creare una normativa comune agli stati dell’UE, che spinge a ridurre fino ad eliminare completamente le emissioni di gas serra entro il 2050. Un obiettivo ambizioso e probabilmente irrealizzabile se non si attueranno corrette politiche e tecnologie che assorbono la CO2 prodotta. Secondo Dana Spinant, portavoce della Commission, la riduzione è il punto focale del patto verde europeo.

Le Organizzazioni ambientaliste, coadiuvate dai parlamentari Verdi, stanno spingendo L’Unione Europea ad essere più ambiziosa nei propri obiettivi. I parlamentari hanno chiesto infatti, che gli obiettivi del 2030 siano raggiunti da tutti e 27 i paesi membri senza eccezione.

Gli attivisti tra cui Greta però non sono soddisfatti di questa legge sul clima. In 34 hanno scritto una lettera aperta a Ursula von der Leyen,perché vedono questo provvedimento come una sconfitta

“Qualsiasi legge o politica sul clima che non si basi sulla scienza migliore attualmente disponibile e non includa l’aspetto globale dell’equità e della giustizia climatica farà più danni che bene. Questa legge invia il segnale forte che si stia intraprendendo un’azione reale e sufficiente quando in realtà non è così.”

In pratica, gli accordi di Parigi, soprattutto il principio di giustizia climatica, dovrebbe essere sentito dal cittadino e non imposto. Inoltre, non si dovrebbe agire sul lungo periodo, bensì agire fin da subito con particolar riguardo al bilancio della Co2 odierno.

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