A causa del coronavirus in Italia si sta assistendo ad un’esplosione di ordini online e quindi di consegne a domicilio. L’allarme lanciato dai corrieri.
Le consegne a domicilio mai come in questo momento storico, si rivelano importanti ma si assiste ad un boom che i corrieri, spesso, non possono sostenere.
La richiesta dei corrieri
Le consegne a domicilio in questi giorni di emergenza da coronavirus hanno subito una accellerata vorticosa. Complice il fatto di dover limitare i contatti con l’esterno, lo shopping online si rivela una buona soluzione ma non per i corrieri che, attraverso i loro sindacati, hanno lanciato un allarme.
Su Fanpage, si leggono le parole del sindacato Filt Cgil Milano:
“Chiediamo alle persone di limitare al minimo l’utilizzo dell’e-commerce sulle cose non necessarie”.
Un monito che arriva a seguito anche del primo corriere Amazon risultato positivo al virus a Busto Arsizio. Certamente, anche i corrieri stanno prendendo le precauzioni raccomandate ma, con oltre 200 consegne al giorno, spesso diventa difficoltoso lavarsi le mani ad ogni consegna.
Comprare solo l’essenziale
I corrieri in queste ore, devono fare un super lavoro perché gli ordini crescono. Del resto, dal Decreto emanato ieri sera, la mobilità delle merci verrà garantita. Secondo il sindacato, limitando le spese online frivole e non di prima necessità, non appesantirebbe troppo il lavoro dei corrieri.
Molte aziende di driver e corrieri stanno adottando delle nuove misure che cercano di azzerare il contatto fisico. Ad esempio, l’obbligo della firma non è più necessario. Inoltre, viene mantenuta la distanza di sicurezza e molti indossano i guanti.