Coronavirus: navi da crociera e traghetti potrebbero diventare degli ospedali galleggianti attraccati nei principali porti italiani per fronteggiare la mancanza di posti nelle strutture.
Per far fronte agli ammalati da coronavirus, le navi potrebbero essere degli ospedali alternativi.
Le proposte
A causa del proliferare del coronavirus, i posti letto negli ospedali potrebbero improvvisamente terminare. Ecco perché sono state fatte delle proposte affinché traghetti e navi da crociera di lusso possano diventare degli ospedali alternativi, attraccati nei porti principali d’Italia. Alcune proposte potrebbero addirittura concretizzarsi. Del resto, la circolazione turistica delle navi è praticamente ferma.
Mentre le zone focolaio iniziano a dare i risultati positivi sull’isolamento, l’Italia deve preparare le alternative nel caso in cui i posti letto negli ospedali dovessero terminare. Questo perché i contagiati gravi hanno bisogno di terapia intensiva ma spesso, anche quelli non gravi devono fronteggiare il virus in un letto di ospedale.
A far partire l’idea sono stati i vertici di Grandi Navi Veloci e sembra essere stata accolta positivamente da Gianluigi Aponte, leader Msc e da Marco Bucci, sindaco di Genova. Una buona risposta si è avuta anche da Ugo Salerno e dai responsabili della Protezione Civile.
Le ipotesi
Sarebbero necessari soltanto tre giorni affinché le navi di lusso e i traghetti possano diventare operativi.
Le ipotesi sono tre:
- le navi potrebbero servire per i pazienti affetti da altre patologie
- oppure ai pazienti contagiati non gravi
- oppure per i pazienti affetti da coronavirus
A sostenere fermamente l’idea anche la politica di Italia Viva, Maria Elena Boschi che ha rafforzato l’idea sul suo profilo Twitter che, come si legge, afferma:
Una piccola proposta. Servono posti letto. Attrezziamo allora due navi da crociera di lusso, che hanno cabine con bagno e tutti i comfort: è una soluzione migliore di ospedali da campo o vecchie caserme. Possono essere allestite subito.