Coronavirus in Africa, l’Oms lancia l’allarme: casi accertati in 23 Paesi

Il coronavirus in Africa preoccupa l’Oms che lancia l’allarme, con casi che sono stati accertati in 23 Paesi.

Coronavirus in Africa, l'Oms lancia l'allarme: casi accertati in 23 Paesi
Africa – Fonte: Pixabay

L’Oms lancia l’allarme per il coronavirus in Africa, che ha oramai raggiunto 23 Paesi.

Emergenza in Africa: 23 Paesi colpiti dal virus

La pandemia non si ferma e ci sono anche 23 Paesi dell’Africa che sono stati colpiti dal virus. Sabato sono stati confermati nuovi casi in Ruanda, Seychelles, Mauritania e Repubblica Centroafricana.

Gli esperti mostrano la loro preoccupazione in merito, proprio perché alcune popolazione non sono in grado di contrastare il contagio e per questo motivo il futuro potrebbe non essere roseo. Non solo Covid-19, perché queste popolazioni hanno da combattere anche con altre malattie, guerre e malnutrizione.

In Sudan si è registrato il primo morto: un uomo di 50 anni che era stato negli Emirati Arabi Uniti. Il Governo ha deciso di chiudere i collegamenti con Italia, Egitto e altri 6 Paesi (via terra, via mare, via aria).

L’ambasciata italiana in Sudan evidenzia:

“fino al prossimo 30 luglio è vietato l’ingresso nel Paese ai cittadini italiani o altro Paese ad alta incidenta del virus anche se con visto e/o permesso di soggiorno”

Non solo, perché il Governo ha anche adottato altre misure straordinarie come la cancellazione di ogni manifestazione, evento, matrimonio, chiusura delle scuole.

Obbligo di quarantena e disposizioni

Il Governo non ha atteso un minuto di più ed ha attuato molte restrizioni al fine di poter contrastare quanto più possibile il contagio dal virus.

Il Kenya ha annunciato di aver registrato il suo primo caso ed è una persona arrivata dagli Stati Uniti. Il Ministro della Salute Kagwe durante una conferenza stampa ha confermato:

“ai cittadini kenioti e agli stranieri in possesso di regolare visto d’entrata è permesso entrare nel Paese a condizioni che si sottopongano ad un’auto quarantena o in una struttura predisposta dal governo”

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