Morti due dipendenti degli uffici postali nella Bergamasca: avevano contratto il coronavirus. I sindacati chiedono la chiusura delle poste.
Altri due decessi per coronavirus a Bergamo: morti due dipendenti delle poste.
Deceduti due dipendenti dell’ufficio postale
Due decessi, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, nella città principe dei contagi. È quanto avvenuto a Bergamo dove due dipendenti dell’ufficio postale sono deceduti dopo aver contratto il coronavirus.
Un decesso si è registrato lo scorso venerdì, il secondo, come riporta anche La Repubblica, nel pomeriggio di lunedì.
I due hanno lavorato regolarmente fino a qualche giorno fa, poi si sono manifestati i primi sintomi del contagio da coronavirus, che non ha lasciato scampo alle vittime. Uno dei due dipendenti lavorava in un centro di recapito, l’altro in un ufficio postale, entrambi in provincia di Bergamo, anche se in sedi diverse.
I luoghi in cui lavoravano le vittime sono stati sottoposti a sanificazione, ma secondo la segretaria della Slc Cgil di Bergamo, Marisa Adobati, questa precauzione non può bastare.
I sindacati chiedono la chiusura delle poste
Quello che la Adobati chiede, come portavoce dei sindacati, è la chiusura degli uffici postali, per salvaguardare la salute di chi ci lavora.
La Slc Cgil sostiene ormai da diverse settimane l’inutilità di esporre i lavoratori degli uffici postali al rischio di contrarre il coronavirus.
La risposta che viene fornita è sempre la stessa: bisognagarantire i servizi essenziali e quelli postali sono ancora considerati tali. I sindacati sostengono però che, visto quanto pubblicato con l’ultimo decreto che ha rinviato molte scadenze, non sussista un’urgenza tale da mettere a rischio la salute di centinaia di dipendenti.
A quanto pare, secondo la Adobati, l’ufficio postale sembra essere diventato uno dei pochi luoghi in cui si può andare e quindi il pretesto per uscire dalla quarantena e fare una passeggiata.