Coronavirus, al Cardarelli 249 medici si danno malati: “Abbiamo compassione per loro”

Una diserzione di massa quella avvenuta all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove 249 medici si sono dati malati per il timore del contagio da coronavirus.

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Medici ed infermieri che scappano dal coronavirus: è quanto accaduto al Cardarelli di Napoli, dove in 249 si sono messi in malattia.

La diserzione di massa al Cardarelli

Una diserzione che desta più di qualche sospetto quella avvenuta all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove 249 tra medici ed infermieri si sono dati malati. Come riporta Il Fatto Quotidiano, a denunciare il fatto è Ciro Mauro, direttore del dipartimento emergenze dell’ospedale.

Un’altra faccia della medaglia che svela il volto della paura. Non solo personale sanitario che si prodiga per i pazienti, ma anche i furbetti del camice, che raccontano un’Italia che si nasconde dietro certificati medici fasulli per proteggersi dal contagio.

Le parole che Ciro Mauro dedica ai “disertori” sono molto pesanti.

“Non abbiamo rancore contro questi, solo commiserazione. Il Cardarelli andrà lo stesso avanti conseguendo come al solito i migliori risultati della sanità campana”

ha scritto il direttore sulla sua pagina Facebook.

La sperimentazione del farmaco per l’artrite

Il capoluogo campano diventa teatro di sperimentazione e di disaffezione. Da una parte c’è chi sperimenta un farmaco utilizzato per la cura dell’artrite reumatoide che sembra dare buoni risultati ai pazienti contagiati dal coronavirus, dall’altra c’è chi abbandona i colleghi in corsia.

Il tocilizumab, questo il nome del medicinale, sarebbe efficace per trattare le complicanze respiratorie conseguenti al contagio del Covid-19. Le sperimentazioni, iniziate all’ospedale Pascale di Napoli, si sono poi allargate in altre regioni d’Italia.

Napoli, per fortuna, non è solo diserzione: Franco Faella, infettivologo 74enne tra i più rinomati, è tornato in corsia per offrire il suo sostegno in questo delicato momento. L’Asl di Napoli ha richiesto la sua esperienza per la realizzazione del secondo presidio covid napoletano all’ospedale Loreto Mare, e Faella ha accettato.

 

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