Primarie Partito democratico USA: Biden trionfa nello stato di Washington
Joe Biden ha vinto le primarie del Partito Democratico statunitense nello stato di Washington.
I risultati sono arrivati ieri dopo quasi una settimana di spoglio.
Come riporta CNN le votazioni sono state fatte per posta, il che ha prolungato il tempo necessario per elaborare i risultati.
La scorsa settimana, Biden ha vinto nel principale stato del Midwest del Michigan, oltre a Idaho, Missouri e Mississippi. Sanders ha vinto nel Nord Dakota.
Sanders ha dichiarato che continuerà la corsa alle elezioni presidenziali statunitensi, nonostante la serie di sconfitte abbia significativamente ridotto la sua probabilità di ottenere abbastanza delegati per vincere la nomination del partito.
Primarie dem USA: Biden è il favoritissimo che sfiderà Trump
Biden ha vinto oltre 21.000 degli oltre 2 milioni di voti espressi, secondo l’AP.
Sebbene la sfida fosse tra 13 candidati, Biden e Sanders erano i principali candidati a competere.
Pete Buttigieg, Amy Klobuchar ed Elizabeth Warren sono i candidati che si sono ritirati dalla corsa alle presidenziali statunitensi.
Sanders ha vinto i caucus dello stato nel 2016, battendo Hillary Clinton.
Nella giornata di ieri hanno votato: Ohio, Florida, Arizona e Illinois.
Al momento Biden è considerato il nettissimo favorito per ottenere la nomination e sfidare Donald Trump alle elezioni presidenziali a novembre.
Elezioni dem USA: i candidati affrontano una doppia sfida: il coronavirus e la campagna
Il presidente Trump ha tenuto un discorso sulla crisi sanitaria ed economica cagionata dalla pandemia coronavirus e ha cancellato gli eventi politici.
I candidati Joe Biden e Bernie Sanders sono stati costretti a cancellare tutti gli eventi pubblici in programma.
“Queste sono emergenze complicate e difficili – diverse da un evento meteorologico, un tornado o un uragano, diverse dal terrorismo, diverse nel senso che accadono ovunque nello stesso momento”,
ha dichiarato Mike Leavitt, ex segretario per la salute e i servizi umani al presidente George W. Bush.