Ha confessato il delitto il cugino dell’operaio ucciso in Calabria lo scorso martedì. L’uomo si è consegnato spontaneamente alle autorità.
L’omicida dell’operaio ucciso in Calabria ha un nome: si tratterebbe del cugino dell’uomo, che stava tentando di uccidere un cinghiale durante una battuta di caccia.
Operaio ucciso in Calabria
Sembra sia stato risolto il caso dell’operaio ucciso in Calabria lo scorso martedì. Pasquale Schirripa, come riporta anche Fanpage, era stato trovato senza vita in un terreno di sua proprietà a Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria.
L’uomo, 60 anni, era morto con un colpo d’arma da fuoco. Schirripa era un operaio dell’Enel. Le indagini dei Carabinieri avevano sin da subito proteso per un omicidio.
L’assassino si è consegnato ai Carabinieri
Si è consegnato ai Carabinieri nel pomeriggio di ieri l’omicida dell’operaio ucciso in Calabria. Si tratterebbe del cugino di Pasquale Schirripa.
L’uomo, un 64enne incensurato, ha raccontato di essere stato lui ad esplodere il colpo mortale contro l’operaio. Stando al racconto del 64enne, i due erano impegnati in una battuta di caccia proprio nel terreno dove i Carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di Schirripa.
Il cugino ha confessato di aver esploso un colpo di fucile per abbattere un cinghiale che si era introdotto nel suo terreno, in contrada Furro. La fitta vegetazione, però, gli avrebbe impedito la visuale e così il colpo avrebbe colpito proprio l’operaio.
L’uomo è stato denunciato in stato di libertà e rischia le accuse di omicidio colposo e porto illegale d’arma. Il fucile con il quale ha sparato, infatti, era detenuto illegalmente.
Il 60enne avrebbe esploso per errore il colpo d’arma da fuoco. cercando di uccidere un cinghiale, avrebbe colpito la vittima. Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare che il colpo esploso sia stata una tragica fatalità.