La tragedia della nave Concordia ha lasciato un tragico ricordo nelle menti di tutti ma pochi sanno che vita fa ora il comandante Schettino. Scopriamolo.
Il comandante Francesco Schettino, condannato per la tristemente nota tragedia della Concordia del 2012 oggi ha una vita molto diversa. Ecco cosa è emerso.
La tragedia della Concordia
Nessuno può scordare le immagini dell’imponete nave Concordia tragicamente naufragata nei pressi della costa del Giglio nè ovvimente le molte vittime che ha causato.
32 persone hanno perso la vita la notte del 13 gennaio 2012 la nave Costa Concordia comandata dal capitano Francesco Schettino si arena sugli scogli di fronte all’isola del Giglio.
La manovra azzardata fatta dal capitano per “salutare” la costa dell’isola come era solito fare all’arrivo ha portato infatti uno squarcio sul lato sinistro della nave dovuto ad un urto con uno scoglio.
La nave Costa Concordia che doveva arrivare a Savona alle 20.45 di quel tragico giorno è così naufragata portando alla morte molte persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
La nuova vita di Schettino tra meditazione e letture
L’evento ha sconvolto l’opinione pubblica anche per il ruolo controverso del comandante Schettino accusato di aver provocato la tragedia e di non aver saputo gestire la situazione d’emergenza in maniera corretta per evitare le molte morti.
La condanna per lui è stata confermata dai tre gradi di giudizio, nel 2016 dalla Corte d’Appello di Firenze e nel 2017 dalla Cassazione.
Per Schettino sono stati infatti previsti 16 anni di carcere più l’interdizione per 5 anni dalle professioni marittime che l’ex comandante della Concordia sta tutt’ora scontando.
Ma che vita fa oggi il Capitano Schettino?
In carcere l’oggi 62enne sta ancora scontando la condanna, essendosi consegnato subito dopo i processi dove era assistito dai suoi avvocati Donato Laino e Saverio Senese.
La sua vita ora è divisa tra meditazione e lettura e secondo indiscrezioni avrebbe manifestato grande malinconia per il mare.
Sarebbe infatti sua abitudine annusare periodicamente l’acqua di mare che i parenti gli portano in una bottiglietta durante le visite.
Francesco Schettino non si è arreso però ed attende la pronuncia della Corte Europea dei diritti dell’uomo a cui la sua difesa si è rivolta per sperare in un nuovo processo che lo porti all’assoluzione.