Sono 28 le persone denunciate a Rocca Priora, alle porte di Roma, per aver preso parte ad una messa, nonostante le restrizioni per l’emergenza coronavirus.
Hanno chiesto al parroco di celebrare una messa e lui ha acconsentito. È per questo che alcuni fedeli sono finiti nei guai: l’ordinanza del governo, infati, vieta le celebrazioni liturgiche per contrastare l’epidemia del coronavirus.
Messa segreta a Rocca Priora: arrivano i carabinieri
Avevano chiesto al parroco di celebrare una messa, così Don Carmine Petrilli, sacerdote della Chiesa di Rocca Priora, ha acconsentito.
Come riporta anche Fanpage, una ventina di fedeli si sono quindi riuniti in Chiesa per la celebrazione eucaristica. Alcuni vicini, però, hanno notato uno strano via vai di auto dal parcheggio laterale della Chiesa, così hanno allertato le forze dell’ordine.
Giunti in parrocchia, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso una ventina di fedeli, tutti tra i 65 e gli 80 anni, intenti a pregare. Si erano seduti distanti, ma le celebrazioni eucaristiche sono comunque vietate per via dell’emergenza coronavirus.
Il parroco ed il sacrestano a rischio denuncia
I Carabinieri hanno denunciato i fedeli ed anche il parroco ed il sacrestano della parrocchia rischiano ora una denuncia. Il fatto è accaduto domenica sera nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano di via Tuscolana, nel piccolo comune ad una ventina di chilometri dalla capitale.
Gli investigatori stanno valutando se procedere legalmente nei confronti del celebrante e del sacrestano. Don Carmine Petrilli si è difeso, dichiarando che la celebrazione in corso non era una messa, ma soltanto una prehiera con i fedeli della sua parrocchia.
Gli uomini dell’Arma hanno confermato la distanza di sicurezza tenuta in chiesa al loro arrivo, ma nonostante il parroco e i credenti hanno comunque contravvenuto al decreto del governo, che vieta le celebrazioni.
Ai fedeli è consentito entrare in chiesa, ma da soli e sempre tenendo le dovute distanze di sicurezza.