Coronavirus, nuove norme: quando ci si può spostare, i casi previsti

Dopo l’ennesima stretta del Governo per il coronavirus con il Dpcm del 23 marzo tutti gli spostamenti sono vietati a parte rari casi, vediamo quali sono.

Nuove norme per gli spostamenti
Il Premier Conte e le nuove norme sugli spostamenti

Le nuove norme varate nel Dpcm del 23 marzo per arginare il contagio da coronavirus prevedono multe salate fino a 3000 euro per chi non rispetta il divieto agli spostamenti. Ma quali sono i casi consentiti? Facciamo chiarezza.

Emergenza coronavirus e nuovo Dpcm

I dati dell’emergenza dovuta alla diffusione da coronavirus cominciano a riportare una leggera flessione dei contagi, come ha riportato ieri il capo della Protezione Civile Borrelli nel consueto aggiornamento:

“3.780 sono le persone risultate positive al Covid 19 per un totale di 50.418. 26.522 persone sono in isolamento domiciliare e 3.204 in terapia intensiva. Registriamo 601 persone decedute”.

L’attenzione deve però restare alta e il rispetto delle nuove misure di contenimento si rende ancora più necessaria.

Ecco perché con il Dpcm “Chiudi Italia” varato dal Governo il 23 marzo e che sarà in vigore almeno fino al 3 aprile, le strette sulle sanzioni per chi non rispetta i divieti di spostamenti e chiusura delle attività saranno molto salate.

Si tratta di multe che partono da 400 fino a 3000 euro per i furbetti, ed a tal proposito è stata divulgata la nuova autorizzazione necessaria per attestare la validità dei motivi per gli spostamenti.

Ma in quali casi è ancora possibile spostarsi?
Vediamoli nel dettaglio.

I casi di spostamenti fuori comune consentiti, ecco gli unici previsti

La regola fondamentale è restare nel proprio comune, e non è più prevista la formula del “rientro nella propria residenza o domicilio” per evitare le fughe dal Nord o verso le case vacanza accadute nelle settimane passate.

I motivi per cui è ancora possibile spostarsi sono pochi, relativi a spostamenti di lavoro, estrema urgenza e motivi di salute. Ecco quali:

  • Motivi di lavoro: spostarsi dal proprio comune per raggiungere luogo di lavoro. Indicare il motivo nell’autocertificazione
  • Ritorno a casa: non ci si sposta per tornare alla propria residenza o domicilio a meno che non si abbia una dimora in alternativa a quella ritenuta abituale( ovvero se non si ha un posto dove stare)
  • Spesa in altro comune: gli acquisti di beni essenziali vanno fatti nel proprio comune a patto che l’esercizio più vicino o accessibile sia in altro comune. In questo caso sempre motivandolo nell’autocertificazione ci si può spostare.
  • Portare e prendere parenti da stazioni e aeroporti: in questi casi, per motivi di estrema urgenza è possibile recarsi a recuperare i parenti come chiarisce il prefetto Gabrielli.
  • Attività sportiva e per gli animali: possibile portare il cane fuori e fare due passi nelle immediate vicinanze dell’abitazione.
  • Messe: aperti i luoghi di culto ma vietate le funzioni
  • Visite a parenti, cene ed altro: sempre da evitare
  • Per chi è in quarantena: evitare tassativamente uscite di qualsiasi tipo, certificare nel modulo se si è positivi o meno al Covid-19.

L’obiettivo di tali restrizioni necessarie è limitare più possibile gli spostamenti soprattutto a lungo raggio nel territorio, come è stato fino ad ora, per bloccare la diffusione del virus come riporta Quotidiano.net.

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