Durante l’emergenza coronavirus, a Tolentino, in provincia di Macerata, 250 terremotati sono costretti a vivere la quarantena nei container.
In provincia di Macerata ci sono ancora i terremotati che devono vivere con servizi igienici e mense in comune.
La quarantena nei container
A Tolentino, in provincia di Macerata, ci sono ben 250 persone che, ancora non hanno una casa vera e propria ma un container, a tre anni e mezzo dal terremoto. Una quarantena difficile per loro, con bagni e mensa in comune. Nel villaggio, dove sono stati posizionati i container, è pressocchè impossibile mantenere le distanze di un metro previste dal governo. Inoltre, il villaggio è stato completamente recintato da una misura del Sindaco. L’unico modo che gli abitanti hanno di uscire ed entrare è attraverso un unico varco. Una misura che il Sindaco ha ritenuto necessaria per poter contrastare la diffusione del coronavirus.
Un villaggio in una zona industriale
Le 250 persone sono state costrette, dopo il terremoto di tre anni e mezzo fa, a vivere in un villaggio allestito in una zona industriale. I terremoti ci sono stati il 26 ed il 30 ottobre 2016 e Tolentino ne è uscita particolarmente colpita. Da allora, tutte le promesse di una casa vera per queste persone, però, non sono state mantenute. Giuseppe Pezzanesi, il sindaco del paese, decise di non richiedere le Sae o casette poiché promise la costruzione di case vere subito.
Oggi, i tre blocchi di container bianchi esiste ancora. Come si legge su Fanpage, il comitato del villaggio spiega:
“Vogliamo porre all’attenzione delle autorità comunali e regionali la situazione dei container per gli sfollati ancora presenti a Tolentino. Le prescrizioni previste dalle autorità sanitarie, dal distanziamento sociale all’isolamento, lì rischiano di non essere rispettate per oggettivi motivi fisici”.