Governo, la decisione su semi e piante. Bellanova: “Ora si possono vendere”

I semi e le piante ora si possono vendere e forse migliaia di piantine non finiranno al macero. Una decisione inaspettata del governo.

semi piante

Era stata bloccata la vendita di semi e piante, perché considerati beni non di prima necessità. Ma ora il governo ha deciso di permettere ai vivai e ai negozi di vendere questi prodotti, riprendo le porte e venderli. Una buona notizia, sia per chi è agricoltore, per chi desidera passare il tempo, sia per coloro che sono dediti alla coltivazione dell’orto anche in città.

L’attenzione al settore florovivaistico

Questo settore è da considerarsi strategico, in quanto lavora moltissimo per l’agricoltura sia Italiana che per l’export. Il Ministro Teresa Bellanova ha quindi accolto le richieste delle associazioni di far riaprire anche i piccoli vivai.

La vendita sarà concessa nella grande distribuzione che hanno il reparto vivaistico, oltre che nei piccoli negozi. Si teme che questo possa portare tante persone ad uscire a dispetto del #iorestoacasa.

Il Ministro ha annunciato questa decisione di permettere la vendita di semi e piante,  tramite un suo post su Facebook. Se da un lato alcuni applaudono a questa decisione, dall’altro alcuni come detto, temono un rischio per via dell’epidemia in corso. Il Ministro ha detto che è un modo per tutelare gli oltre 100.000 addetti del settore:

“Si è temuto di dover mandare al macero tonnellate e tonnellate di merce nel periodo dell’anno per loro più importante. Non sarà così”

https://www.facebook.com/teresabellanovaufficiale/photos/a.315677768553972/2827144774073913/?type=3

Si cerca di trovare un equilibrio tra la gestione dell’epidemia e la tutela delle attività economiche. Aprire un’attività in più però non deve farci abbassar la guardia, ma dobbiamo commisurare i due interessi. Il contagio ovviamente deve essere rallentato, in modo da impedire il collasso del sistema sanitario in alcune regioni, soprattutto quelle maggiormente colpite.

D’altro canto, alcune attività col prolungarsi della serrata obbligatoria, corrono il rischio di non aprire più. Si tratta di un modo per aiutare l’economia, ma soprattutto l’agricoltura, per evitare il rischio di pecunia di frutta e verdura per la prossima stagione.

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