Dal 10 aprile l’INPS semplifica la modalità di accredito delle pensioni su conto corrente, su libretto di deposito o di risparmio o su carta prepagata ricaricabile
Dal 10 aprile non sarà più necessario presentare all’INPS i modelli validati dal proprio Istituto o Ente di credito.
In una circolare (Circolare n. 48 del 2020), l’INPS spiega le nuove modalità che consentono di acquisire i dati dei beneficiari di prestazioni pensionistiche.
È stato approntato un sistema, il “Data Base Condiviso”, che semplifica le procedure e permette di limitare gli spostamenti ed evitare il contagio Covid-19.
La nuova modalità mira ad accertare l’esatta corrispondenza tra il titolare ed il beneficiario della prestazione previdenziale.
Pensioni: la nuova modalità di verifica per l’accredito della prestazione previdenziale
Grazie alla collaborazione di Poste Italiane e delle banche, l’INPS ha implementato
“sistemi informatici per la validazione degli strumenti di pagamento in modalità telematica”.
Prima dell’accredito delle somme erogate per conto dell’INPS, il sistema ”Data Base Condiviso” consente di controllare la coincidenza fra i dati identificativi del titolare della prestazione e quelli dell’intestatario dello strumento di riscossione.
Per i beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito erogate su conti correnti esteri rimangono inalterate le indicazioni operative.
Emergenza Coronavirus: garantito il pagamento delle prestazioni previdenziali
Non c’è alcun rischio nel mancato pagamento delle pensioni da parte dell’INPS.
In piena emergenza coronavirus il Presidente dell’INPS Tridico ha rassicurato la platea di pensionati:
“[…] non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Abbiamo la liquidità certa su cui puntare per cui le pensioni sono assolutamente in garanzia”.
L’Osservatorio INPS sulle prestazioni previdenziali sottolinea che sono 17.893.036 le pensioni vigenti all’inizio del 2020 esclusi i dipendenti pubblici di cui 13.862.598 (il 77%) di natura previdenziale e 4.030.438 (il 23%) di natura assistenziale, erogate a sostegno di situazioni di invalidità o di disagio economico e non legate al versamento di contributi.
Il totale ammontare annuo è pari a 208,8 miliardi di euro, di cui 187 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 21,8 miliardi da quelle assistenziali (Fonte: Osservatorio INPS).