Emergenza Coronavirus: le previsioni economiche di Confindustria
Con l’emergenza Coronavirus in atto Confindustria prevede un’enorme perdita del PIL nella prima metà del 2020.
Il Centro Studi di Confindustria stima una
“caduta cumulata dei primi due trimestri del -10% circa”.
Il coronavirus
“affossa il PIL”
e si prevede una “risalita lenta”.
“Solo mettendo in sicurezza i cittadini e le imprese la recessione attuale potrà non tramutarsi in una depressione economica prolungata”,
sottolineano gli industriali che parlano di un sistema economico “colpito al cuore”.
Il blocco produttivo costerà tantissimo e, ogni settimana in più, potrebbe costare una percentuale ulteriore del PIL di almeno lo 0,75%.
Secondo Confindustria i settori “essenziali”
“generano circa il 60% del valore aggiunto e della produzione nazionali”
e danno lavoro a circa il 70% degli occupati.
Emergenza Coronavirus: Deficit 2020 al 5% e debito al 147%
Con l’emergenza coronavirus nel 2020 si registrerà un indebitamento del 5% del PIL e il debito salirà al 147%.
Sono queste le previsioni del Centro studi di Confindustria che inglobano gli effetti del Decreto Cura Italia per tamponare i danni economici cagionati dalla pandemia coronavirus.
Nel 2021 il deficit migliorerà e rimarrà sopra la soglia del 3%.
Emergenza Coronavirus, Boccia: prestiti a 30 anni per le imprese
Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervenuto alla presentazione del Rapporto del Centro Studi, apprezza le dichiarazioni del Ministro Patuanelli.
Bene i prestiti alle aziende di ogni dimensione da ripagare in 30 anni per prepararsi alla riapertura e al riassorbimento dei livelli occupazionali.
Per il Presidente Boccia la priorità è
“potenziare con immediatezza il Fondo di garanzia in modo tale da consentire alle banche di agire con tempestività”.
Emergenza Coronavirus, Decreto Aprile: Decreto Aprile calo PIL di 0,5 punti
Secondo il Centro Studi di Confindustria per il mese di aprile si prevede una graduale ripresa delle imprese attive.
Sono necessari interventi di politica economica, immediati e di carattere straordinario.
Il Centro Studi Confindustria stima che il Decreto di Aprile comporterà un minor calo del PIL italiano per circa 0,5 punti rispetto allo scenario di base.