Crisi Coronavirus, Presidente von der Leyen ha annunciato l’iniziativa per contrastare la disoccupazione
Una “ricetta” efficace messa a punto da Bruxelles per finanziare gli strumenti nazionali di sostegno al reddito.
“Sì a un fondo di durata limitata con debito comune”,
a sostegno degli strumenti di aiuto al reddito tipo la cassa integrazione, che dovrebbe mobilitare risorse fino a 100 miliardi di euro, sottolinea la Presidente Ursula von der Leyen.
“L’Ue è qui per aiutare, questo è per il futuro dell’Europa”,
twitta von der Leyen.
Crisi Coronavirus, modifica Bilancio UE per creare nuovo debito
L’iniziativa di Bruxelles sta prendendo forma e somiglia a un meccanismo per emettere debito comune europeo.
La finalità della Presidente Von der Leyen è di modificare il Quadro finanziario pluriennale, il bilancio UE, per consentire emissioni di debito.
La proposta di Bruxelles è quella di revisionare le regole del bilancio UE, che è alimentato da quote di entrate doganali e dell’IVA e dai contributi degli Stati.
Nel prossimo recente futuro dovrebbe diventare un’ulteriore fonte di finanziamento a debito sui mercati garantito dal bilancio UE.
Ciò a condizione che tutti i governi degli Stati UE accettino e consentano di innalzare le soglie di emissione dei bond europei.
Presidente Von der Leyen: “Mantenere l’occupazione”
In un video la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sostiene che
“Se non ci sono ordini e le aziende finiscono il lavoro a causa di uno shock temporaneo come il coronavirus, non si dovrebbero licenziare i lavoratori, ma continuare a impiegarli anche se c’è meno lavoro”.
La Presidente Von der Leyen ha aggiunto che ai lavoratori, nel loro tempo libero,
“potrebbero essere insegnate nuove competenze che andranno a vantaggio sia dell’azienda che per loro stessi”.
Questo schema consentirebbe ai lavoratori di continuare a pagare gli affitti e acquistare ciò di cui hanno bisogno e avrebbe anche un “impatto positivo sull’economia”,
ha affermato Von der Leyen.
I lavoratori manterrebbero il loro lavoro durante la crisi del coronavirus e torneranno al “pieno lavoro” non appena il blocco sarà terminato e quando la domanda comincerà a risalire.