Emergono i primi terribili dettagli sulla morte di Lorena Quaranta, la 27enne uccisa dal fidanzato lo scorso martedì mattina.
Antonio De Pace ha fatto scena muta davanti al giudice: il 28enne accusato dell’omicidio di Lorena Quaranta si è chiuso nel silenzio.
L’interrogatorio di Antonio De Pace
Non ha pronunciato neppure il suo nome: è così che Antonio De Pace, fidanzato di Lorena Quaranta, ha trascorso l’intero interrogatorio.
Il 28enne, reo confesso, non ha voluto rispondere a nessuna domanda. Antonio De Pace si è chiuso nel silenzio, non mostrando alcuna volontà di collaborare con gli inquirenti.
All’alba di martedì scorso, Lorena Quaranta è stata strangolata dal fidanzato, al termine di una lite. Ad allertare le forze dell’ordine è stato lo stesso De Pace, che al telefono ha confessato il delitto, minacciando di togliersi la vita.
Come evidenzia anche Siciliaonpress, è plausibile che il ragazzo abbia vagato in casa per diverso tempo dopo l’omicidio, prima della chiamata ai Carabinieri. Giunti sul posto, gli uomini dell’Arma lo hanno trovato con dei tagli ai polsi, per i quali è stato immediatamente medicato.
L’autopsia sul corpo di Lorena Quaranta
Conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo della 27enne uccisa dal fidanzato.
A provocare la morte della giovane pare sia stato lo strangolamento, ma Antonio De Pace l’ha accoltellata prima di ucciderla.
Una ferita profonda, all’addome, provocata con un coltello da cucina. È probabile che la ragazza abbia quindi perso i sensi: è stato in quel momento che Antonio De Pace le ha stretto le mani intorno al collo, uccidendola.
Alla notizia dell’autopsia sul corpo della ragazza, De Pace, rimasto impassibile fino a quel momento, pare abbia urlato disperato. Durante il primo interrogatorio di convalida, il ragazzo aveva confessato di aver ucciso Lorena perché lei, laureanda in Medicina, gli aveva trasmesso il coronavirus.
Circostanza smentita dai tamponi effettuati sulla giovane vittima e su De Pace.