Licia Nunez, ex concorrente del ‘Grande Fratello Vip 4’, ha raccontato i dettagli sulla sua traumatica uscita dalla casa di Cinecittà nella trasmissione ‘Live – Non è la D’Urso’.
Il Coronavirus ha sconvolto Licia Nunez. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip 4, pochi giorni dopo la sua uscita dal reality show di Canale 5, è in vena di confessioni.
La 40enne pugliese, che nella celebre casa di Cinecittà si è mostrata sicura di sé e imperturbabile, ha raccontato a Live – Non è la D’Urso un avvenimento che l’ha messa in agitazione.
L’ex gieffina ha dovuto sbattere il grugno contro la realtà, per cogliere la gravità dell’attuale pandemia. Durante l’ultima puntata dello show domenicale, Licia Nunez ha confidato le sue impressioni inerenti l’uscita dal GF Vip 4.
Le parole di Licia Nunez
“Quando ho varcato la porta rossa mi è sembrato di essere sul set di un film spaziale. La condizione era travolgente perché ho visto autori e persone della produzione ad una distanza di 5-6 metri l’uno dall’altro e con mascherine e guanti. Alcuni volti non sono riuscita nemmeno a distinguerli”
Quello a cui fa riferimento l’attrice è il traumatico impatto con la realtà, fuori dal mondo ovattato del Grande Fratello Vip. Una brutta botta per la 40enne pugliese, che tuttavia ha potuto riabbracciare la sua fidanzata Barbara Eboli.
A Licia Nunez il clima di incertezza e di angoscia pesa. Anche se la situazione in cui versa l’Italia potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film drammatico, trattasi invece della dura realtà ai tempi della pandemia Coronavirus.
Dopo mesi e mesi trascorsi nella bolla felice di Cinecittà, per l’ultima eliminata della casa del GF Vip 4 l’impatto con l’esterno è stato traumatico. È del tutto evidente che la gravità dell’emergenza sanitaria italiana non aveva minimamente sfiorato l’ex concorrente del reality.
Nella casa del Grande Fratello Vip Licia Nunez ha trascorso il suo tempo oziando tra un divano e l’altro, facendo fitness e pianificando nomination. Ci volevano mascherine, guanti e distanze di sicurezza per farle comprendere che, fuori dal programma televisivo, non c’è un ritrovo di anime candide bensì un’Italia ridotta a campo di battaglia.