Udienze ai tempi del coronavirus: sospensione attività Tribunali e rischio ingolfamento fascicoli alla ripresa
La sospensione dell’attività dei Tribunali determinata dall’emergenza Coronavirus rischia l’accumulo per i procedimenti giudiziari.
Lo stop previsto dal Dl Cura Italia fino al 15 aprile verrà prorogato dal Consiglio dei Ministri all’11 maggio e ciò potrebbe provocare un ingolfamento di fascicoli alla ripresa.
Come riporta Il Sole 24 Ore è bene iniziare a pensare alla fase 2 ed evitare l’affollamento degli uffici con misure che limitano gli orari di apertura al pubblico.
Lo stop negli uffici giudiziari potrebbe mettere in crisi il sistema giustizia e rallentare i tempi dei processi.
Coronavirus, stop uffici giudiziari fino al 31 maggio
“Stretta” sugli uffici giudiziari a causa dell’emergenza Covid-19 che sarà valida fino al 31 maggio, salvo diverse udienze urgenti.
A porre lo stop è il decreto emanato dal Ministro Alfonso Bonafede che impone restrizioni a Tribunali italiani.
Nel settore civile si tengono le udienze urgenti che riguardano i minorenni e i rapporti familiari e, in quello penale, le udienze nei procedimenti a carico di detenuti e le convalide di arresto e di fermo.
Coronavirus, Giustizia “ferma” per consentire agli uffici di organizzarsi
Un lasso di due settimane per consentire per permettere agli uffici giudiziari di organizzarsi.
“Vogliamo che tutti siano tutelati. Sono state varate misure sull’organizzazione delle udienze e misure per gli uffici giudiziari, incentivando l’uso di tecnologie, laddove possibile in videoconferenza, deposito atti telematici”,
sottolinea Bonafede.
“Tra queste misure, ci sono anche i rinvii di udienze non urgenti, disposto dai vertici degli uffici giudiziari”.
Coronavirus: proroga della sospensione, si lavora alla fase 2
Non si tornerà presto alla normalità non solo per la proroga della sospensione fino alla fine di maggio, ma anche perché i capi degli uffici giudiziari stanno lavorando per la fase 2 a provvedimenti che limitano l’accesso alle aule.
L’effetto sarà una riduzione degli affari legali trattati e la spinta al ricorso alla telematica.
Il Ministero della Giustizia ha dettato le regole per i collegamenti da remoto o a distanza.