Luffa, che cos’è e come coltivare la spugna vegetale

La luffa è una spugna naturale, facilmente coltivabile. Le sue fibre morbide ma sufficientemente dure, permettono una cura della pelle del tutto naturale e non inquinante.

luffa

La luffa è una spugna vegetale, nasce dell’essiccazione della polpa del frutto della Luffa cylindrica. Essa è solitamente utilizzata come spugna ecologica, è biodegradabile, anallergica e atossica, utilizzata per esfoliare la pelle in maniera delicata, che ben si adatta a tutti i tipi di pelle. Oltre che alla cura della persona, potrete usarla anche per i piatti o altre pulizie domestiche. Una volta rovinata, la potete gettare nell’umido oppure nella vostra compostiera.

Coltivazione della Luffa

Nasce da un frutto che appartiene alle Cucurbitacee, che ricorda molto la forma delle zucchine, ma più grande. Quando arriva a maturazione, appare solida, elastica e spugnosa. Il frutto è commestibile ma poco mangiato, perché è piuttosto amaro e dalla consistenza particolarmente fibrosa. Per questo viene fatto essiccare in modo da ottenere una spugna multiuso.

Possiamo acquistare la spugna, ma anche coltivarla da noi. La pianta non è difficilmente coltivabile e si adatta bene alla vita in vaso ma anche in terra. Potrete facilmente ottenere spugne vegetali eco sostenibili, ecologiche a costo o chilometro zero.

Possiamo acquistare piantine già formate, oppure acquistare i semi in vivaio oppure online. Potrete seminarla da marzo a maggio, in una zona soleggiata, offrendo un terreno ben concimato. I semi prima di essere piantati, devono essere lasciati in ammollo per circa dodici ore, perché questo aiuta a farli germogliare.

Le piante crescono molto anche in altezza, per questo è bene distanziare ogni pianta/semi ogni 50 centimetri o piantarli in vasi piuttosto ampi. I frutti che nasceranno hanno grandi dimensioni che si sviluppano in verticale. Ponete una rete o simili nel retro della pianta, per permetterle di arrampicarsi e non collassare sotto il peso dei frutti

I vasi da utilizzare dovrebbero essere grandi minimo 30 centimetri di diametro e 40 centimetri di profondità. Il fondo dovrà avere del materiale drenante, come argilla espansa o ghiaia. Questa pianta non sopporta i ristagni idrici, quindi svuotate il sottovaso. Dovrete irrigare in maniera abbondante, dando anche una regolare concimazione.

Si tratta di una pianta robusta, che vede come malattia principale soltanto il mal bianco, che prevede l’eliminazione fisica delle foglie malate e fare un trattamento a base di zolfo.

Come ottenere le spugne biologiche

Dopo la fioritura, in breve tempo nasceranno i frutti della luffa. I frutti maturando diventeranno marrone sempre più intenso e la pianta seccherà. Questo è il momento della raccolta e dovrete lasciare il frutto seccare qualche giorno in un luogo asciutto.

Per avere le spugne, dovrete per prima cosa eliminare il picciolo, la buccia e la polpa. Dovrete schiacciare più volte il frutto dal centro verso l’esterno. Recupererete i semi, che potrete conservare per una nuova semina l’anno successivo.

Prima dell’uso, dovrete ripulire la luffa da ogni impurità, lasciandola in ammollo in acqua e bicarbonato qualche ora. Dopo di che schiacciate le spugne ripetutamente e mettetele ad asciugare. Per comodità e facilitare quest’operazione, potete bucare la spugna mettendo un cordino per appenderle.

Uso e manutenzione della spugna

La spugna di luffa dopo averla lavata e fatta asciugare, potrete utilizzarla così com’è oppure, tagliandola in parti o fette di circa due o tre centimetri. La spugna asciutta risulta secca, dura e ruvida, ma bagnandola diventerà molto morbida. Questa spugna è molto adatta sia per l’igiene personale, sia per le pulizie domestiche. Per evitare che la luffa ammuffisca o si riempia di batteri, fatela asciugare sempre dopo l’uso.

Potremo eliminare molti prodotti chimici, sfruttando le proprietà di questa spugna biologica. Ha proprietà esfolianti, anallergiche e adatta a tutti i tipi di pelle. Vista la possibilità di produzione a chilometro zero, è molto ecologica.

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